Mattarella: "Immigrati problema che riguarda tutta l'Ue"
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Mattarella: "Immigrati problema che riguarda tutta l'Ue"

Mattarella: "Immigrati problema che riguarda tutta l'Ue"

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(AGI) - Bruxelles, 3 mar. - "L'Europa deve crescere, enell'Europa l'Italia". Sergio Mattarella arriva a Bruxelles perla sua prima visita nel cuore della Ue e, dopo la giornata diieri a Berlino, rivolge la sua attenzione ai rapporti conl'Unione e al ruolo che l'Italia, finiti i 'compiti a casa', sista ritagliando in essa. Il Presidente della Repubblica lospiega esplicitamente ai giornalisti: "ho registrato grandeattenzione per l'Italia e per il suo ruolo", afferma a finegiornata, "spero che la mia visita aiuti il dialogo del nostrogoverno nell'ambito dell'Unione". Mattarella sottolinea come ormai ci sia "moltoapprezzamento e grande fiducia per cio' che l'Italia stafacendo, come gli ultimi atti dell'Unione manifestano". Ora chenon deve piu' trattare sulla flessibilita', perche' hamantenuto gli impegni di rigore, e' il ragionamento che si faal Quirinale, il nostro Paese e' piu' forte e puo' chiedere chel'Europa cambi passo, anzi puo' diventare player fondamentalein questa seconda fase della Ue. Che ha come banco di prova duefronti principali: maggiore crescita e maggiore integrazione. Sono infatti questi i tasti su cui il Presidente dellaRepubblica batte di piu', ma anche quelli su cui registraapprezzamento e nessun brusco stop. A testimoniare che ineffetti, seppur in modo ancora insufficiente, il clima stacambiando, Mattarella riferisce che nei colloqui avuti conSchulz, Mogherini, Tusk e Juncker c'e' stata grande"condivisione" circa l'esigenza di maggiore integrazione. Unaintegrazione che riguarda la politica estera, a partire dallecrisi piu' calde come l'Ucraina e la Libia, ma riguarda anchela politica per l'immigrazione, la governanceeconomico-monetaria, le istituzioni, la spinta alla ripresa. Il 'caso scuola' di questi giorni e' la Libia, con le dueimplicazioni in tema di immigrazione e terrorismo. Gran partedei colloqui avuti prima con Martin Schulz, poi con FedericaMogherini, infine con Donald Tusk e Jean Claude Junckerriguardano proprio questa crisi. La linea che emerge e' quellaillustrata dal Capo dello Stato: "Il problema dei profughi e'drammatico e interpella tutta l'Unione". Una consapevolezza chepare farsi strada anche nei vertici comunitari, che vedononell'Italia un attore fondamentale ma da non lasciare solo. Ilpresidente del Parlamento europeo lo ha detto senza mezzitermini, lodando l'impegno dell'Italia per Mare nostrum tantoda definirla "una grande democrazia umanitaria". Ma oltreall'emergenza dei profughi, esiste anche il rischio diinfiltrazioni del terrorismo fondamentalista alle portedell'Italia e dell'Europa. Un rischio che occorre sventare,innanzitutto aiutando la Libia a recuperare il controllo delsuo territorio. Per questo c'e' sostegno, dell'Europa edell'Italia al piano di Bernardino Leon a cui, in caso disuccesso, dovra' seguire un sostegno concreto in terminipolitici e umanitari. Nei colloqui, ovviamente, non sono mancati riferimenti alrischio crisi dell'Eurozona. Ma anche in questo caso Mattarellaha spiegato che la linea dell'Italia e' netta: "l'ipotesidell'uscita della Grecia dall'euro non e' neppure da prenderein considerazione". Linea, peraltro, condivisa da Schulz. Eseppure senza un legame diretto con questo tema, e' pur veroche nel colloquio con il presidente della Commissione Junckersi e' parlato esplicitamente del piano di investimenti che laUe intende mettere in campo, mentre a breve cominceranno gliacquisti di titoli di stato da parte della Bce. "Con Junckerabbiamo parlato della ripresa - ha spiegato il Capo dello Stato- che l'Europa deve stimolare e che e' l'obiettivo del pianoche porta appunto il nome del presidente della commissione". E proprio nel giorno in cui Matteo Salvini disertal'incontro tra Mattarella e gli eurodeputati italianiattaccando nuovamente la Ue, il Capo dello Stato indica nelParlamento europeo la chiave di volta per contrastarel'euroscetticismo, lo scollamento tra istituzioni e cittadini:il Parlamento dell'Unione e' cresciuto, ma "deve crescereulteriormente per riconquistare la fiducia dei cittadinieuropei". Una fiducia che pero' l'Europa si deve conquistare esolo con maggiore integrazione, quindi con risposte piu'efficaci a crisi e problemi, potra' garantire. (AGI).
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