Mattarella: flessibilita', ora l'Ue ci ascolti
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Mattarella: flessibilita', ora l'Ue ci ascolti

Mattarella: flessibilita', ora l'Ue ci ascolti

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(AGI) - Erfurt, 22 set.- C'e' un'Europa che di fronte alproblema degli immigrati recalcitra e partorisce dubbi,un'altra disposta ad accogliere, un'altra ancora che si trovaad affrontare, oltre all'emergenza degli sbarchi, quella della crisi economica, magari impegnandosi anche in una complessaopera di ristrutturazione interna. E' buon senso alloraconsiderare alcune richieste di flessibilita' da parte di chi,come l'Italia, ha un triplice fronte su cui impegnarsi. SergioMattarella lo spiega di fronte ad altri 10 presidenti dialtrettanti paesi dell'Unione, riuniti ad Erfurt, nel cuoredella Turingia, per il vertice del Gruppo di Arraiolos, natoanni fa proprio per tenere alta la tensione della solidarieta'e dell'integrazione europea. Buon senso, "una propostaragionevole", precisa il Capo dello Stato, "e' ovvio che io siad'accordo". Anzi, "mi auguro sia possibile" e che l'istanza"venga considerata con attenzione" nel corso degli imminenti appuntamenti in sede Ue. Scadenze che si propongono con urgenza in un calendario ormai dominato dall'incessante arrivodei profughi e dei disperati che fuggono dalla guerra e dallafame. Ma c'e' anche l'altra faccia del problema: l'Europa liattrae non solo per un fatto di vicinanza geografica, maperche' e' una storia di successo, un modello di sviluppo edun'area di benessere. La crisi mette tutto questo arepentaglio, ed occorre far ripartire crescita e sviluppo. Eccoallora che il Presidente chiede, al tempo stesso, l'avvio diiniziative che contribuiscano a "far stimolo alla ripresa" e afar ripartire la crescita. Sono istanze "che penso sianoampiamente condivise", conclude, mentre gli altri presidentilo ascoltano con attenzione, nonostante sia una vera e propriamatricola della situazione: e' la prima volta che partecipa alGruppo di Arraiolos. C'e' invece chi, come il portoghese Hanibal Cavaco Silva, e' all'ultimo appuntamento: si prepara alasciare l'incarico per esaurimento del mandato presidenziale.C'e' anche chi, come il tedesco Joachim Gauck, e' un vero eproprio veterano (oltre a essere il padrone di casa). Gauckda' il la' alla discussione. Anima critica del suo paese, exdissidente anticomunista privo pero' di furori ideologici,chiede che l'Europa si ponga unita di fronte all'emergenzadegli sbarchi e dei collocamenti. "Sono le nostre radici",scandisce, "e' necessaria una risposta politica". Una rispostache "deve arrivare dai prossimi vertici europei" perche' "lapopolazione europea e' protagonista di gesti di accoglienza esolidarieta', ma anche attraversata dalla preoccupazione". Rispondere presto, insomma: e' la costante degli interventidi tutti. Si discosta leggermente il polacco Duda (con cuiMattarella ha un incontro separato in mattinata, primadell'inizio dei lavori). Il suo e' il paese piu' importante nelgruppo dei dubbiosi, quelli che alzano il sopracciglio etemono per il futuro. Cita la necessita' di "mantenere leregole per le ammissioni" e prefigura una "soluzione che sibasi sul partenariato senza condizioni e costrizioni". Ma il fronte dell'accoglienza, almeno in questo consesso,pare essere quello predominante, se e' vero che l'austriacoHeinz Fischer (Mattarella ha parlato fittamente anche con lui,nel corso della passeggiata informale fatta nel centro diErfurt), dice senza mezzi termini di "essere d'accordo senza see senza ma" con Gauck. "Speriamo in risultati concreti" daivertici europei, auspica con tono non esattamente dipreghiera, "e' importante anche vedere e capire la cause profonde del problema migratorio, e adottare contromisure conun alto livello di giustizia distributiva". Nessuno dei presidenti del Gruppo di Arraiolos ha poteri esecutivi. Ma tutti hanno in dote il dono della moral suasionsui rispettivi governi. Si vedra' nelle prossime settimane sequesta dara' frutto. (AGI).
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