Marino incontra Cantone, al via verifica su appalti opachi a Roma
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Marino incontra Cantone, al via verifica su appalti opachi a Roma

Marino incontra Cantone, al via verifica su appalti opachi a Roma

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(AGI) - Roma, 4 dic. - L'inchiesta sulla mafia a Roma staproducendo un vero e proprio terremoto politico. Oggi ilsindaco, Ignazio Marino, ha incontrato il presidentedell'Autorita' Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, peruna verifica sugli appalti. Successivamente ha visto ilpresidente del Pd, Matteo Orfini, che il segretario del Pd,Matteo Renzi, ha scelto come commissario del partito romano.Nelle stesse ore il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, haribadito la possibilita' di arrivare allo scioglimento delComune. "Sono fatti molto gravi, Roma non ha mai vissuto unasituazione del genere" ha dichiarato Pecoraro. "QuestaAmministrazione - ha affermato Marino - ha improntato il suolavoro sulla trasparenza e per questo intendo andare fino infondo verificando uno per uno tutti gli appalti dubbi oopachi". "Insieme all'assessore al Bilancio Silvia Scozzese -ha aggiunto Marino - abbiamo chiesto al presidente Cantone cheun pool di esperti dell'Autorita' passi in rassegna tutti gliappalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo dellepreoccupazioni. Questa lista, insieme a quesiti specifici sugliaspetti giuridici di altre attivita' in corso di Roma Capitaleche sono gia' oggetto di indagine, costituiranno una relazioneche consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore.Abbiamo il dovere e la volonta' di andare fino in fondo, comegia' abbiamo fatto chiamando gli ispettori del Mef acertificare il buco di bilancio". Marino ha detto che "icittadini romani meritano rispetto e la nostra Amministrazionecontinuera' il suo lavoro sulla strada della legalita'". Ilprefetto Pecoraro, a proposito dei risultati dell'operazione'Mondo di mezzo', ha affermato: "Si tratta di imputazioni nondi mafia, camorra o 'ndrangheta ma per reati commessi conmodalita' di tipo mafioso. Gia' tre anni fa in una audizionealla commissione Antimafia avevo spiegato come a Roma cifossero una delinquenza diversa, pronta ad inserirsi nel mondodegli affari". "Con le forze dell'ordine e la magistratura -prosegue Pecoraro - avevamo avuto delle intuizioni, confermateanche dai sequestri del Caffe' de Paris e di alcuni alberghi,ma quello che emerge oggi va al di la' di quello che sipensava". "A Roma - ha ribadito il prefetto - non abbiamo lamafia, la camorra o la 'ndrangheta tradizionali ma ci sonosoggetti che utilizzano metodi mafiosi per ottenere profitti evantaggi colpendo cosi' una societa' sana come quella romana:c'e' bisogno di una competizione sana tra gli imprenditori e diuna burocrazia efficiente e quello che emerge da questainchiesta va nella direzione esattamente contraria".Sull'ipotesi di sciogliemento del Comune ha affermato: "I mieicollaboratori stanno leggendo l'ordinanza in modo da potervalutare e poi riferire al ministro qual e' il nostropensiero". "Sono 1.200 pagine - ha spiegato il prefetto - cisono anche altri elementi da capire. Ricordate che siamo lacapitale e che la nostra decisione, qualunque essa sia,riguarda tutto il Paese". .
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