Il Movimento 5 stelle ha espulso i senatori dissidenti Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, insieme ai due eurodeputati Giulia Moi e Marco Valli. Nessuna sanzione per i senatori 5 stelle Matteo Mantero e Virginia La Mura, per i quali "i procedimenti disciplinari sono stati archiviati". Mentre nei confronti di Elena Fattori e Paola Nugnes "i procedimenti disciplinari sono ancora pendenti". Lo rende noto il collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle in un post pubblicato sul blog.
L'espulsione dei due senatori - viene spiegato nel post - nasce per le seguenti violazioni: per De Falco, per le "reiterate violazioni dell'articolo 11 dello Statuto" e "dell' articolo 3 del Codice Etico". Mentre a Saverio De Bonis vengono imputate la violazione dell'articolo 11 dello Statuto e degli articoli 6 c.4 del Codice Etico. Il senatore Lello Ciampolillo - anche lui non aveva partecipato al voto sul dl Sicurezza - ha subito solo la sanzione del richiamo.
Di Maio: "Chi non sostiene il Contratto è fuori"
"Oggi i probiviri si sono espressi con dei provvedimenti duri e giusti. E se ci sono altri senatori o deputati che non intendono piu' sostenere il contratto di governo, per quanto mi riguarda sono fuori dal MoVimento, anche a costo di andarcene tutti a casa". È il durissimo ammonimento che arriva via social dal capo politico M5s, Luigi Di Maio. "Il rispetto degli elettori viene prima di tutto", ribadisce nel post su Facebook che amplia i concetti anticipati su Twitter.
Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Oggi i probiviri si sono espressi con provvedimenti duri e giusti. Chi non sostiene il contratto di Governo è fuori dal MoVimento.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 31 dicembre 2018
Il rispetto degli elettori viene prima di tutto. https://t.co/iP6Gv526nJ
Mette i puntini sulle i, il capo politico M5s, e ricorda a tutti che "quando i candidati del Movimento 5 Stelle entrano nelle liste accettano alcune regole, poche e chiare, che sono vincolanti per la loro candidatura". "Tutti gli eletti del Movimento in Parlamento - prosegue il vicepremier M5s - hanno quindi firmato e accettato anche la regola presente nel Codice Etico per cui i nostri parlamentari sono tenuti sempre a votare la fiducia ad un governo in cui il Movimento e' parte della maggioranza. Nel Codice c'e' infatti scritto che i portavoce eletti si impegnano 'a votare la fiducia, ogni qualvolta ciò si renda necessario, ai governi presieduti da un presidente del consiglio dei ministri espressione del MoVimento 5 Stelle'".
Il fatto è, ragiona Di Maio, che "qualcuno dopo aver ottenuto l'elezione, ha cominciato a rinnegare regole e programmi. Qualcuno - incalza - crede che per il solo fatto di essere senatore allora sia indispensabile per il governo e per questo possa trasgredire le regole che ha firmato. Non è cosi'. Noi siamo gente seria che rispetta gli impegni presi con i cittadini. Tutti sono importanti, nessuno - ripete Di Maio - è indispensabile".
De Falco: "Espulsione incostituzionale e antidemocratica"
"Non rispetta la Costituzione nè il dibattito democratico". Così, interpellato dall'Agi, il senatore Gregorio De Falco commenta la notizia della sua espulsione dal Movimento 5 stelle, decisa dal Collegio dei probiviri M5s.
"Non me l'aspettavo, pensavo ci fosse dentro il Movimento del buonsenso per valutare che quello che ho fatto è perfettamente legittimo", spiega De Falco riferendosi alla sua contrarietà al dl Sicurezza. Su questo provvedimento, ricorda, "era stato richiesto da parte mia e di altri un momento di confronto che non c'è mai stato".
A questo punto andrà nel gruppo Misto di Palazzo Madama? "Non so cosa farò, non sono pratico di queste cose - risponde - non so cosa dovrò fare, se mi faranno cambiare posto ma io sono e rimango dentro il Movimento". "Certo non me l'aspettavo", ribadisce. E sui tempi dell'espulsione, l'ultimo giorno del 2018, si limita a dire: "Questa è una questione estetica che lascia il tempo che trova...".