"Berlusconi sconfigge il M5S" titola Repubblica; "Pd in crisi" fa eco il Corriere della Sera; "I grillini contestano il successo del centrodestra" scrive La Stampa. A conclusione del lunghissimo spoglio in Sicilia, i giornali dipingono diversi scenari per il post voto regionalìe nell'Isola. Un'elezione che ha visto il candidato del centrodestra affermarsi con quasi il 40% delle preferenze, ma anche un astensionismo oltre il 50%.
Ecco cosa scrivono:
"Una ricerca condotta sui volti degli atleti mentre ricevono la medaglia olimpica ha accertato che i terzi arrivati sono di solito più felici dei secondi. Perché loro hanno raggiunto il podio, strappandolo al quarto, mentre le medaglie d’argento non riescono a darsi pace di aver mancato la vittoria per un pelo".
Antonio Polito - Corriere della Sera
"Era chiaro che inseguire i populismi con posture mimetiche dal governo era una contraddizione, ma prima ancora un calciolo sbagliato. Perché la sinistra deve chinarsi - per prima - sulle inquietudini e sullo spaesamento democrativco delle fasce più deboli della popolazione, ma non può cavalcare le loro paure incrementandole come la merce politica più pregiata del momento".
Ezio Mauro - la Repubblica
"Proviamo a disegnare uno schemino binario: da una parte l’establishment europeista, politicamente corretto, responsabile, realista, di governo; dall’altra i movimenti politici che denunciano l’incapacità dello status quo di rispondere alle esigenze dei cittadini, e ne chiedono il rovesciamento. Bene: è evidente che nei Paesi occidentali questa contrapposizione sta diventando sempre più importante. E che, se non lo ha sostituito del tutto, s’è quanto meno sovrapposta allo schema binario tradizionale fra destra e sinistra. Ed è evidente pure che in Italia il secondo schieramento raccoglie ormai la metà dei consensi elettorali. Così che i partiti del primo schieramento, se vogliono governare, devono o convergere tutti insieme, destra e sinistra, in una grande coalizione. Oppure devono riuscire ad allargare il proprio consenso, e in misura consistente, anche fra gli elettori più arrabbiati".
Giovanni Ondina - La Stampa
l centrodestra in Sicilia ha confermato di essere una alleanza politica con molte divisioni interne sul piano del programma e dei rapporti personali, ma in grado di compattarsi e agire con unità di intenti nei momenti elettoralmente decisivi. Chi immagina che alle politiche sarò complicato o addirittura impossibile riproporre una simile coalizione, semplicemente sbaglia (...) Dopo la l'affermazione in Sicilia di Musumeci, i leghisti certamente smetteranno di flirtare con i grillini, ma anche il Cavaliere non potrà più concedersi le troppe aperture versi Renzi e il centrosinistra.
Alessandro Campi - Il Messaggero
"Naturalmente il radicamento territoriale e l’unità delle componenti sono condizioni necessarie per affrontare una sfida nazionale, ma sbaglierebbero gli strateghi del centrodestra se le considerassero sufficienti (...) E0' necessario ritrovare il filo di un'idea del Paese e della sua funzione che sorregga le mediazioni che saranno necessarie"
Il Foglio
"Il voto siciliano conferma ancora una volta il ruolo di indiscusso 'kingmaker' della politica italiana, capace anche di mandare messaggi rassicuranti all'elettorato moderato"
Politico
"Se è vero che il 54 per cento degli aventi diritto non è andato a votare, perché non ci crede più. Una gigantesca prova di diserzione democratica, di fronte alla quale è difficile non ammettere (ma nessuno lo fa) la sconfitta di tutti, vinti e vincitori".
Antonio Roccuzzo - Il Fatto Quotidiano
"Nel 2012 la Sicilia non si era improvvisamente spostata a sinistra. Crocetta raccolse il 30,5% dei voti validi, corrispondenti ad appena il 13,3% del corpo elettorale. Il Presidente uscente vinse solo grazie alla divisione della destra e alla presenza in coalizione dell’Udc, che portò in dote un indispensabile 10,8%"
Vincenzo Emanuele - Cise Luiss