A Roma e Torino sfida M5s-Pd

Al ballottaggio Raggi-Giachetti, Sala-Parisi e de Magistris-Lettieri. La Appendino sfiderà Fassino sotto la Mole - Vai allo speciale

A Roma e Torino sfida M5s-Pd
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Roma - Le grandi città vanno al ballottaggio il 19 giugno. Servirà il secondo turno per decidere i nuovi sindaci di Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna. A Cagliari si conferma Massimo Zedda, sindaco uscente. 

"Come ai vecchi tempi, il giorno dopo le elezioni hanno vinto tutti. Tutti sorridono davanti alle telecamere per dire che loro si' che hanno trionfato, signora mia. Spiacente, io non sono fatto cosi'. E l'ho detto chiaro: non sono contento, avrei voluto di piu'. Non saro' mai un pollo di allevamento della politica che ripete le stesse frasi banali ogni scrutinio", scrive Renzi. "Possiamo e vogliamo fare meglio, lo faremo. Punto - aggiunge  -. Può accadere di tutto, come in realtà è accaduto a questo primo giro".

Renzi, Pd saldamente in testa. M5S governa in appena 17 comuni su 8.000

"Oggi non siamo tra quelli che dicono 'abbiamo vinto'", "non siamo contenti". Matteo Renzi gioca d'anticipo e ammette che il voto delle elezioni comunali non e' il dato sperato. Ma nonostante cio' non ci sta a leggere il voto come una sconfitta: "nessuna debacle ma vogliamo di piu'", dice il segretario dem. In una conferenza stampa convocata al Nazareno con i vertici del partito, il premier legge i risultati, sottolinea alcuni dati positivi come quello di Beppe Sala e di Roberto Giachetti, che "ha fatto un mezzo miracolo". 

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A Roma l'affermazione più netta del Movimento 5 Stelle, con la Raggi che trionfa al primo turno conquistando  il 35,3% dei voti, "Il vento sta cambiando, ci siamo. Roma è pronta a voltare pagina" ha commentato la grillina che al secondo turno se la vedrà con Roberto Giachetti, del Pd, che con il 24,8% stacca di quattro punti Giorgia Meloni. Bocciato Alfio Marchini, candidato sostenuto da Berlusconi, che resta fermo attorno al 10%.

Grillo "siamo pronti a governare"

 

 

Renzi non nasconde che a Napoli c'e' stata una debacle tale da convincerlo a mandare presto un commissario del partito. "Nessuna lettura politica di queste elezioni" premette pero' Renzi. Il voto non avra' quindi ripercussioni sul governo, innanzitutto perche' "non e' stato un voto nazionale" e poi perche' "si tratta di un dato a macchia di leopardo, e' difficile dare un quadro quando il risultato e' cosi' frammentato". Tra l'altro, al di la' dei dati delle grandi citta' su cui si concentra l'analisi degli osservatori, "il Pd e' quasi dappertutto sopra al 40%". E ancora: "la destra c'e' e c'e' Forza Italia, c'e' Berlusconi, e' li' e chi lo nega nega la realta'". 

uanto al M5s, "quando vedo che dicono di essere pronti alla grande rivoluzione nel Paese dopo che faticano ad arrivare a doppia cifra in alcune grandi citta' sono contento e dico auguri, non saro' mai anche come voi, cosi' diventano come tutti gli altri leaderini della vecchia politica". E a quanti gia' ipotizzano un riflesso, ovviamente negativo, del voto di ieri sul referendum di ottobre, il premier contrappone la sua idea: "Sono due partite diverse, io non sono preoccupato" perche' "sul referendum non si potra' non votare si'".

Affluenza in netto calo: 62,14%, oltre il 5% in meno alle urne


 

MILANO: le urne hanno dato un esito inatteso a Milano. Non certo per il ballottaggio ma per il pareggio, perche' di questo si tratta, tra i due principali candidati, Giuseppe Sala per il centrosinistra e Stefano Parisi per il centrodestra. Alla fine distanziati da una manciata di voti, meno di 5mila 224.155 contro 219.219. La maratona e' finita alle 12: Beppe Sala ottiene il 41,7% dei consensi, Stefano Parisi il 40,78%, Gianluca Corrado il 10,06%, Basilio Rizzo il 3,56%, il radicale Marco Cappato l'1,88%. Il testa a testa, del tutto inatteso, a Milano tra centrosinistra e centrodestra impone una nuova accelerazione alla corsa per Palazzo Marino. Ed e' gia' partita la 'caccia' ai voti, a quelli dei grillini che hanno votato al primo turno per il loro candidato Gianluca Corrado, che pero' ha gia' fatto sapere che i 5 stelle non daranno indicazioni agli elettori, quelli della sinistra di Basilio Rizzo presidente uscente del Consiglio comunale e candidato sindaco della lista Milano in Comune. E anche a quelli che hanno votato per il radicale Cappato..

TORINO: L'ultima volta fu nel 2001 quando si ando' al secondo turno nella sfida tra Sergio Chiamparino e Roberto Rosso, allora candidato per Forza Italia. Erano quindi 15 anni, come ha fatto notare ieri notte Chiara Appendino, sottolineando il "risultato storico" che Torino non sceglieva il sindaco al ballottaggio. Fra 15 giorni, invece, i torinesi dovranno decidere se confermare come primo cittadino Piero Fassino, forte al primo turno del 41,84%, o scegliere la pentastellata trentaduenne Chiara Appendino, che nel voto di ieri ha ottenuto il 30,9%. Il dato certo che, per ora, emerge dalle urne è che il Pd con il 29,77% non è più il primo partito in città superato dal M5S che si attesta al 30,01% rispetto al 5,26% di cinque anni fa e che nel capoluogo piemontese la percentuale dei votanti si e' attestata al 57,19% rispetto al 66,53% del 2011. 

NAPOLI:  Il sindaco uscente Luigi de Magistris ha ottenuto il 42,8% dei voti, Gianni Lettieri (centrodestra) il 24%, Valeria Valente (Pd-Cd-Ala-Udc-Psi) il 21,15%.  "Non daremo indicazioni per il ballottaggio. Vediamo Napoli ora come sceglierà. Gli elettori che ci hanno sostenuto sceglieranno loro". A dirlo è la deputata Valeria Valente (Pd), candidata del centrosinistra a sindaco di Napoli che non ha centrato l'obiettivo del ballottaggio. 

BOLOGNA: "Adesso non è semplicemente Merola contro Borgonzoni, è un referendum sull'idea di città che vogliamo": cosi' nella notte il sindaco di Bologna Virginio Merola, candidato per il Pd alla riconferma di Palazzo d'Accursio, quando si delineava all'orizzonte il ballottaggio con il candidato della Lega Lucia Borgonzoni. Dopo un'accesa campagna elettorale, che ha visto piu'volte la presenza in città del leader leghista Matteo Salvini con pesanti scontri tra antagonisti e forze dell'ordine, è finita 39,46 contro 22,27, con la candidata leghista sostenuta dal centrodestra che ha distanziato di netto il candidato M5S, Massimo Bugani, fermo al 16,59.