Luxuria, pronto anche uno scandalo sessuale per cacciare Marino
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Luxuria, pronto anche uno scandalo sessuale per cacciare Marino

Luxuria, pronto anche uno scandalo sessuale per cacciare Marino

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(AGI) - Roma, 9 ott. - "Non mi meraviglierei se qualcuno avesseavuto gia' pronto anche uno scandalo sessuale per mandare viaMarino". Lo ha affermato Vladimir Luxuria, intervenndo questamattina su Radio Cusano Campus, per commentare le vicende chehanno portato alle dimissioni del sindaco di Roma IgnazioMarino. "Per molti, forse, Marino e' troppo onesto. Hascoperchiato qualche pentola - commenta Luxuria - era scomodoai palazzinari, ai mafiosi, al malaffare. C'e' ancora oggiqualcuno che vuole fare la cresta su appalti e su gare varie.Non e' un caso se Mafia Capitale, che Marino ha combattuto,aveva messo d'accordo destra e sinistra. Sono molto confusa evorrei capire qualcosa in piu' perche' sento puzza di bruciatoe non ho cucinato io. Marino e' stato cucinato a fuoco lento,nessuno l'ha mai digerito. A partire dal Partito Democratico,che avrebbe preferito Gentiloni o Sassoli. Non e' statodigerito dalle lobbies, non e' stato digerito dai lavoratoriassunti per parentele o raccomandazioni dalla precedente giuntaAlemanno, non lo digeriscono i ristoratori per la storia deitavolini selvaggi e i commercianti, per la pedonalizzazione dialcune zone di Roma". Anche la Chiesa, per Luxuria, ha fatto lasua parte: "Ho capito subito che quando hanno indetto ilGiubileo a Roma un sindaco con queste posizioni laiche sulleunioni civili e il testamento biologico sicuramente non sarebbestato ben visto. Roma e' una citta' simbolo per il Vaticano, latrascrizione dei matrimoni con persone dello stesso sesso none' stato mai digerito. Pensateci: il Papa ha una buona parolaper tutti, anche per Fidel Castro, tranne che per Marino". Poitorna sui ristoratori: "Quello del girarrosto ha una memoriapazzesca, si ricorda esattamente chi ci e' andato a mangiarenel 2013. Se c'e' peculato che peculato sia, ma prima la PandaRossa, poi il viaggio a Philadelphia, poi la questione degliscontrini". (AGI).
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