Legge di Stabilita', oggi la fiducia. E La Ue promuove l'Italia
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Legge di Stabilita', oggi la fiducia. E La Ue promuove l'Italia

Legge di Stabilita', oggi la fiducia. E La Ue promuove l'Italia

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(AGI) - Roma, 29 nov. - Inizieranno oggi pomeriggio ledichiarazioni di voto sui tre articoli del ddl stabilita' incui il Governo ha spacchettato il provvedimento per porre laquestione di fiducia. La prima chiama avverra' con appellonominale, per poi procedere alla votazione degli altri duearticoli con la stessa modalita'. Lo ha deciso la conferenzadei capigruppo di Montecitorio. Le forze politiche potrannofare tre distinte dichiarazioni di voto. Domani la Camera sara'convocata per l'esame degli ordini del giorno. Quindi sipassera' al voto finale sulla legge di stabilita' e poi al votofinale sul ddl di bilancio come integrato dalla nota divariazione che il Governo presentera' in una prevista pausa deilavori. Il voto di fiducia dovrebbe terminare oggi alle 22-23.Il termine per presentare gli odg e' fissato alle dodici. Arrivano intanto buone notizie da Bruxelles: con lapubblicazione delle opinioni sui bilanci nazionali del 2015, lanuova Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker haoggi deciso di concedere qualche mese di tempo ai paesi piu'"indisciplinati" in termini di conti pubblici prima di chiedereeventualmente ulteriori misure di aggiustamento di bilancio. AItalia, Belgio e Francia, che rischiano l'anno prossimo di nonessere in regola con le norme del Patto di Stabilita' ecrescita (nel caso della Francia, e' gia' in corso unaprocedura per deficit eccessivo mentre Belgio e Italia hanno ilproblema dell'elevato debito pubblico), l'esecutivo hariconosciuto le difficolta' del momento, rinviando al prossimoinizio di marzo un esame piu' approfondito sui risultati delleriforma annunciate e il mantenimento degli impegni riguardoagli obiettivi di medio termine. "Da qui a marzo, continuiamo il dialogo con i paesi eprenderemo allora le nostre responsabilita' - ha detto ilcommissario agli Affari economici Pierre Moscovici - laCommissione deve applicare le regole, con flessibilita' masenza creativita' eccessiva". Il caso francese e' il piu' problematico, con un deficitprevisto nel 2015 al 4,3% del Pil, quindi ben oltre il 3% degliimpegni comunitari, e un deficit strutturale che secondo laCommissione dovrebbe scendere di almeno lo 0,5% nel 2015,contro lo 0,3% previsto dall'attuale bozza di bilancio. Ladifferenza, calcoli approssimativi, vale circa 4 miliardi. Lasettimana scorsa sia Parigi che Roma e anche il governo belga,si sono impegnati in un programma di riforme preciso. Perquanto riguarda l'Italia, la Commissione ha riconosciuto chesta affrontando "condizioni economiche eccezionalmente gravi" ein particolare "un divario fra prodotto effettivo e prodottopotenziale (output gap) negativo di oltre il 4% del Pil": inquesto contesto, "non e' tenuta a soddisfare il requisito di unavanzo strutturale prossimo all'obiettivo a medio termine". Peril 2015, le previsioni della Commissione indicano "unadeviazione significativa dall'aggiustamento richiesto". Inquesto risiede il rischio di violazione del patto, e "laCommissione invita pertanto le autorita' ad adottare le misurenecessarie nell'ambito della procedura di bilancio nazionale alfine di assicurare che il bilancio 2015 rispetti il patto.L'Italia, si legge ancora, "ha fatto qualche progresso perquanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni sulbilancio decise dal Consiglio nel contesto del Semestre europeo2014", ma servono "ulteriori progressi". In particolare, "le politiche che incoraggiano leprospettive di crescita, tenendo la spesa corrente primariasotto stretto controllo aumentando al tempo stesso l'efficienzacomplessiva della spesa pubblica, cosi' come le privatizzazioniprogrammate, dovrebbero contribuire a portare il rapportodebito/Pil sulla strada di una riduzione in linea con la regoladel debito entro i prossimi anni". Ma, ha avvertito Moscovici,se non ci saranno passi avanti nei tre paesi, a marzo potrannoesserci sanzioni. L'Italia, ha aggiunto, ha gia' fatto qualcheprogresso rispetto alle richieste di riforme per la riduzionedel deficit strutturale, ma "riteniamo che qualche piccolosforzo in piu' possa e debba essere chiesto". Con il governoitaliano la Commissione europea ha in corso "un processo didialogo costruttivo" sui conti pubblici. La legge di stabilita' attualmente in discussione inParlamento, prevede un aggiustamento strutturale del deficitdello 0,3% del Pil, insufficiente secondo le regole Ue. Anchese la Commissione ha deciso di non chiedere ulteriori misure,chiede pero' che il governo adotti e applichi realmente leriforme annunciate. Secondo l'esecutivo, le regole di riduzionedel debito imporrebbero in questo momento all'Italia un tagliostrutturale del suo deficit pari a circa il 2,5% del Pil nel2015. Sulla base di un deficit strutturale pari allo 0,8% nel2013 il bilancio avrebbe in questo modo un attivo strutturaledi oltre l'1,5% del Pil. Si tratta pero', ammette Bruxelles, diuna correzione superiore all'obiettivo a medio termine e troppodifficile da ottenere in un momento di circostanze economichesfavorevoli. (AGI).
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