Il caso Siri non farà cadere il governo
ADV
ADV
Il caso Siri non farà cadere il governo

Il caso Siri non farà cadere il governo

federica valenti
Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Luigi Di Maio e Matteo Salvini
ADV
ADV
  • Ore 17:52: l'ufficio stampa di palazzo Chigi convoca ufficialmente la conferenza stampa. In quel momento, Salvini sta tenendo la conferenza stampa a Budapest con Orban. I giornalisti che seguono l'incontro lo avvisano della novità romana via messaggio durante la conferenza stampa.
  • Ore 18:26: parte l'offensiva mediatica leghista. Cercando di anticipare Conte, l'ufficio stampa della Lega diffonde una dichiarazione in cui Siri si dice pronto a dimettersi se i pm, ai quali ha dato disponibilità, non gli daranno udienza entro 15 giorni.
  • Ore 19:03: intercettato nella residenza dell'ambasciata italiana a Budapest, il vice premier leghista fa buon viso a cattivo gioco. Derubrica la vicenda a questione "locale" di fronte ai 'massimi sistemi e alleanze' di cui ha discusso con Orban in vista del voto europeo del 26 maggio. Il caso Siri "non ferma il governo", scandisce. A quel punto, Conte annuncia che porterà la revoca dell'incarico a Siri nella prossima riunione del Consiglio dei ministri.
  • Ore 20:07: in una nota diffusa prima di prendere l'aereo, Salvini rilancia la storica battaglia di Siri: "Vogliamo subito la flat tax, il resto è noia". E il capo della Lega chiude la sua giornata con una citazione di Franco Califano.
ADV