Non è solo Alessandra Mussolini a guardare alla Lega. "Sono diversi europarlamentari azzurri - riferiscono fonti anche di FI - a guardare a Salvini". Saranno le elezioni europee il primo vero banco di prova della frattura tra FI e sulla Lega.
La legge elettorale non prevede alleanze "ma è chiaro - spiegano i forzisti - che i nostri spazi si sono ridotti e chi pensa di non essere ricandidato cerca una sponda altrove". Un 'big' del partito di via Bellerio conferma che sono in tanti ad aver bussato alla porta per chiedere una candidatura alle prossime elezioni. "Ma nel nostro partito le regole sono chiare. Decide Salvini ma non si concedono posti al sole cosi' facilmente", spiega un altro esponente del Carroccio.
Piemonte, Veneto, Lombardia, Friuli: dalle regioni del nord - rilanciano gli esponente della Lega - c'è la corsa a salire sul nostro carro. Al momento si tratta soprattutto di una battaglia sui territori. Salvini ha aperto alla possibilità di nuovi arrivi e - spiegano i suoi - non frenerà più quei militanti che soprattutto sui social vorranno attaccare Forza Italia. La ferita sulla Rai non si è emarginata.
Foa si è insediato da consigliere anziano, andrà avanti una guerra di carte bollate con il Pd - ha chiesto anche un incontro urgente ai presidenti di Camera e Senato - pronto a ricorrere alla giustizia. E la polemica ora riguarda anche la vicenda del figlio del giornalista italo-svizzero che è nel team comunicazione del vicepremier. "Il mio nome per la presidenza della Rai resta Foa", dice il ministro dell'Interno.
"Diversi deputati e senatori pronti a passare con la Lega"
Nella Lega si parla di diversi deputati e senatori pronti a passare con il partito di via Bellerio. "Non crediamo che la Lega - dicono da FI -, dopo aver tuonato per anni contro i cambi di casacca e i governi tenuti in piedi dai 'traditori', oggi infanghi la sua storia cercando transfughi qua e là". La risposta di FI alla campagna acquisti della Lega non si è fatta attendere: martedì in una conferenza stampa verrà annunciato il passaggio nelle file di FI di 150 amministratori tra sindaci, assessori e consiglieri comunali calabresi oltre ad una decina di sindaci della provincia di Cremona.
"In Parlamento - denuncia uno dei 'big' di FI - ci trattano come appestati. Non vogliono neanche parlare con noi". All'interno del centrodestra resta un clima di tensione, quindi. Nonostante Silvio Berlusconi, dimesso oggi dall'ospedale 'San Raffaele' di Milano dove era ricoverato per controlli, abbia tentato oggi di gettare acqua sul fuoco. "Il centrodestra è ineliminabile quindi dobbiamo sempre andare d'accordo", ha sottolineato l'ex presidente del Consiglio. Una linea 'soft' che pero' aumenta i malumori nei gruppi parlamentari di FI. L'irritazione dei deputati e dei senatori nei confronti di Salvini resta.
"Significa che sul territorio faremo alleanze con i Cinque stelle", tagliano corto molti parlamentari del partito di via Bellerio.