Lavoro: rivolta nel Pd contro Renzi. Orfini "cambiamo la delega"
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Lavoro: rivolta nel Pd contro Renzi. Orfini "cambiamo la delega"

Lavoro: rivolta nel Pd contro Renzi. Orfini "cambiamo la delega"

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(AGI) - Roma, 19 set. - "L'emendamento del governo e' statovotato all'unanimita' dal Partito Democratico in commissionelavoro. Nella delega ci sara' la possibilita' di riordinare levarie forme contrattuali, 46 sono troppe. Nel testo attuale ilcontratto a tutele crescenti non contiene la previsione dellareintegra, ma questo non vuol dire che non possa contenerlanelle prossime versioni". Lo ha detto Debora Serracchiani, Pd,presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, questa mattinaad Agora' Estate, su Rai Tre. "Questo articolo - ha aggiunto -lascia liberta' di decidere. Mi auguro che attraverso i decretidi attuazione si riesca a semplificare un sistema che oggi hauna rigidita' pazzesca. E' arrivato il momento di adattare loStatuto dei lavoratori a una realta' che dal '70 e' cambiataradicalmente. La situazione e' di emergenza straordinaria, miauguro ci sia la maggiore condivisione possibile". "In Italiail 97% delle aziende e' sotto i 15 dipendenti, e quindi nonapplica l'articolo 18. Poi chi assume spesso utilizza contrattia termine. Il problema - ha proseguito Serracchiani - e' che iltipo di contratto a tempo indeterminato che c'e' in Italia nonva, se c'e' un ricorso per un licenziamento la sentenza arrivain media dopo 8 anni. Nella delega ci sono molte altre cose: siparla di salario minimo garantito, di estendere i dirittilegati alla maternita'. Ai centri per l'impiego, poi, sirivolge solo il 4% dei disoccupati, bisogna cambiarliradicalmente. Nel Pd, pero', monta la protesta contro lariforma targata Renzi. "L'obiettivo del Jobs act e'condivisibile: dobbiamo restituire qualcosa ai milioni diprecari a cui anche il centrosinistra ha rovinato la vita. Poipero' l'emendamento del governo finisce nella direzioneopposta". Il presidente del Pd, Matteo Orfini, spiega inun'intervista al 'Manifesto' quali sono le "correzioniimportanti" che andrebbero fatte al testo della delega sullavoro in discussione al Senato e lancia un appello al suopartito perche' non si avviti in discussioni strumentali mafaccia emergere la capacita' d'ascolto. "Intanto - spiegaOrfini - bisogna disboscare la foresta dei contratti precari,nella delega questo non c'e' ma Renzi l'aveva annunciato.Bisogna semplificare, limitarsi agli strumenti essenziali: iltempo determinato e quello indeterminato poi possiamo discuteredella progressivita' delle tutele, come previsto dalla delega.Dobbiamo cancellare strumenti sgradevoli come ildemansionamento e i controlli a distanza, che producono unatorsione autoritaria nei luoghi di lavoro. Potremmo inserire lalegge sulle dimissioni in bianco impantanata al Senato. Esarebbe bene affiancare una legge sulla rappresentanzasindacale. Comunque non puo' essere messo in discussione ilreintegro per il licenziamento discriminatorio, e' un principioirrinunciabile". Orfini si dice "convinto che potremo avere unaposizione unitaria, ho fiducia nella nostra capacita' diascoltarci. Certo, se ci avvitiamo in una discussione nellaquale ciascuno di noi cerca di strumentalizzare ad uso internole sue posizioni, e a radicalizzarle per non trovare unaccordo, non ne usciamo". Duro il Commento di M5S. "Il governoRenzi getta la maschera sull'articolo 18 e il Pd va infrantumi" afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle SenatoVito Petrocelli. "Nonostante diverse ricerche indichino come lastragrande maggioranza (64%) degli italiani sia contraria allasoppressione dell'articolo 18 - continua Petrocelli - ilgoverno attraverso il Job Act tenta lo stravolgimento dellostatuto dei lavoratori ed in particolare dell'articolo 18,affondando definitivamente il diritto al lavoro non supportatoda un adeguato sistema di assistenza sociale come sarebbel'introduzione del reddito di cittadinanza". (AGI).
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