La sfida di Renzi ai sindacati "Non abbiate paura di cambiare"

(AGI) - Roma, 29 set. - "Avete mai parlato con una persona cheperde il posto di lavoro? Io l'ho fatto, da sindaco". Lo hadetto Matteo Renzi alla direzione del Pd. "Una persona cheperde il posto di lavoro non ha uno Stato che se ne fa carico."Abbiamo un sistema in cui i servizi per l'occupazione sonodiversi da territorio a territorio. Per questo ci vuole unaagenzia nazionale in grado di sfidare anche il sindacatoitaliano", ha aggiunto Renzi. Rivolgendosi alle parti sociali,Renzi si e' detto "disponibile a riaprire la sala verde dipalazzo Chigi per

La sfida di Renzi ai sindacati "Non abbiate paura di cambiare"

(AGI) - Roma, 29 set. - Il momento della verita' e' cominciato. Matteo Renzi parla alla direzione del Pd. "Avete mai parlato con una persona cheperde il posto di lavoro? Io l'ho fatto, da sindaco", hadetto il premier. "Una persona cheperde il posto di lavoro non ha uno Stato che se ne fa carico."Abbiamo un sistema in cui i servizi per l'occupazione sonodiversi da territorio a territorio. Per questo ci vuole unaagenzia nazionale in grado di sfidare anche il sindacatoitaliano", ha aggiunto Renzi. Rivolgendosi alle parti sociali,Renzi si e' detto "disponibile a riaprire la sala verde dipalazzo Chigi per un confronto la settimana prossima con Cgil,Cisl e Uil. Li sfido su tre punti - ha detto - una legge dellarappresentanza sindacale, salario minimo, il collegamento conla contrattazione di secondo livello".

Poi ha aggiunto: "Io vipropongono di cambiare, io non ho paura di cambiare, per mequesta riforma e' di sinistra se la sinistra serve a difenderei lavoratori e non i totem", ha detto riferendosi all'articolo18: "Se vogliamo dare diritti ai lavoratori, non lo facciamodifendendo una battaglia che non ha piu' ragione di essere - haspiegato Renzi -. Il diritto costituzionale non sta nell'avereo meno l'articolo 18 ma nell'avere o meno un lavoro. Sel'articolo 18 e' un diritto costituzionale, perche' i sindacatie i partiti hanno fatto a meno dell'articolo 18 pur avendo piu'di 15 lavoratori?", ha aggiunto il premier.

"E' corretto direche riformiamo il mercato del lavoro per attrarre gliinvestimenti, e' corretto dire che ce lo ha chiesto anchel'Europa, man non e' per questo che facciamo la riforma dellavoro: la facciamo per un fatto di dignita'. Come si fa a nonaffrontare le regole del lavoro quando in cinque anni siamopassati dal sette per cento al 14 per cento didisoccupazione?", ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd."Costruire un nuovo welfare e' doveroso e sacrosanto".

"Siamo l'unico partito che discute al proprio interno con una certa animosita', ma questo non puo' fare venire meno il reciproco rispetto. Chi non la pensa come la segreteria non la pensa come i Flinstones. Chi la pensa come la segreteria non e' emulo di Margaret Thatcher", ha detto Renzi. "Cito le parole di Gianni Cuperlo sui Flinstones, che io stesso apprezzo molto, ma non staro' qui a dire 'Wilma, passami la clave'".

"Le mediazioni vanno bene, i compromessi vanno bene, ma non a tutti i costi", ha sottolineato il premier parlando alla direzione Pd sul ddl delega lavoro.

 "Noi il 25 maggio abbiamo fermato l'avanzata dell'antipolitica e il fatto che gli italiani abbiano chiesto a noi Pd di cambiare l'Italia e l'Europa e' un fatto rilevante perche' non lo hanno chiesto ai governi tecnici", ha aggiunto il segretario Pd. "A noi non preoccupano le trame altrui, e' normale che qualcuno abbia timore di vedersi spodestato dal panorama politico italiano e cerchi di riprendersi il proprio posto. Non chiamiamoli poteri forti, visto che sono stati sconfitti da noi. Chiamiamoli poteri aristocratici...", ha aggiunto Renzi.

"Abbiamo smentito l'idea che se si fanno le riforme si perdono consensi", dice il premier ricordando l'elenco delle riforme gia' varate o in via di approvazione ed ha sottolineato che questa azione di governo sta portando consensi.

"In Italia il Pd e' il punto di riferimento per cambiare l'Europa e l'Italia. Questo e' il punto che va sottolineato: gli elettori si sono affidati a noi con questo obiettivo", ha aggiuto. "Siamo il partito piu' votato in Europa e con il risultato del 25 maggio gli elettori ci hanno detto 'caro Pd l'Italia devi cambiarla tu'".