(AGI) - Roma, 14 nov. - Jobs Act, svolta e contrasti con ilNcd. Matteo Renzi chiude in serata il fronte con i centristiche non gradiscono il metodo con cui il Pd annuncia,unilateralmente, che il testo approvato al Senato sara' rivisto(a partire da alcune norme sull'articolo 18 dello Statuto deiLavoratori). Il Jobs Act continua dunque a dividere el'incertezza ad imperare nei rapporti interni alla maggioranza.
E' il capogruppo dei democratici alla Camera, Roberto Speranza,a far sapere che le cose sono cambiate, dopo le rigidita' suldelicato tema del lavoro che si sono registrate nei giorniscorsi. Ma soprattutto dopo le decisioni di ieri sera delladirezione del partito. "Non ci sara' fiducia sul testo delladelega lavoro approvata dal Senato, si lavorera' in commissioneper alcune modifiche e poi si votera'", sono le sue parole.
Renzi: no cedimenti su sistema voto e lavoro, avanti cosi'
L'intesa, raggiunta all'interno del partito di maggioranzarelativa, prevede un esame della commissione della Camera pergiungere a modifiche condivise rispetto al testo uscito daPalazzo Madama. Parole che sembrano un'apertura anche alleesigenze della minoranza interna del partito, distillate nelleparole di Stefano Fassina: "Abbiamo insistito sulle modifichedel job Act che cosi' come e' rischia di aggravare solo laprecarieta'. Mettere una fiducia in bianco su una delega cheriguarda i diritti fondamentali dei lavoratori diventa a mioparere un problema di rilievo costituzionale".
Tutto bene,dunque? Qualcuno non ci sta, ed e' qualcuno che siedestabilmente nella maggioranza. E che ieri, per tweet diAngelino Alfano, aveva plaudito all'accordo rilanciato traMatteo Renzi e Silvio Berlusconi. Usando sempre un tweet, laparigrado di Speranza sul versante dell'Ncd, Nunzia DiGirolamo, mette in guardia: "Spieghiamo a Speranza che ilParlamento non e' il luogo di ratifica della direzione Pd".Tradotto: ci vuole un confronto.
Piu' esplicito MaurizioSacconi, che per lo stesso partito della Di Girolamo e' espertodi lavoro e dintorni. "Il Pd non ha ancora la maggioranzaassoluta nelle due Camere. Il Nuovo Centrodestra vuolediscutere ora in una riunione di maggioranza le eventualimodifiche alla delega". Non contento, piu' tardi aggiunge inperfetto stile ultimativo: "Ribadisco urgente riunione dimaggioranza. Altrimenti si rompe la coalizione".
Se vuoleessere un avvertimento, non pare abbia sortito particolarieffetti. Replica subito Maria Elena Boschi: "Stiamo discutendocon tutti i partner della maggioranza. Non sono necessarivertici, e' sufficiente il lavoro parlamentare". Alla fineinterviene dalla Romania lo stesso Matteo Renzi. "Il primogennaio entreranno in vigore le nuove regole sul lavoro: e' ungrandissimo passo in avanti", taglia corto. E chiude laquestione. Almeno per il momento.(AGI)