In Ue scontro Renzi-Ppe su flessibilita'. Juncker ora rischia
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In Ue scontro Renzi-Ppe su flessibilita'. Juncker ora rischia

In Ue scontro Renzi-Ppe su flessibilita'. Juncker ora rischia

In Ue scontro Renzi-Ppe su flessibilita'. Juncker ora rischia
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(AGI) - Strasburgo, 2 lug. - Nel giorno in cui prende il via ilsemestre di presidenza italiana in Europa, il fronte rigorista,con il Ppe in testa, sferra un attacco frontale al presidentedel consiglio, con il premier olandese Mark Rutte in primalinea: la stabilita' non si tocca, e' il ragionamento di Ruttea un quotidiano. Anzi, l'Olanda assieme a Berlino e' riuscita asventare il piano di Parigi e Roma per tornare alle politichedi indebitamento. Parole che rimettono in discussione l'accordopolitico sull'elezione di Jean Claude Juncker alla presidenzadella Commissione. La reazione di Renzi tarda ad arrivare.Appena giunto a Strasburgo, il presidente del consiglio puntatutto sulle parole chiave del futuro, del coraggio,dell'orgoglio e della semplicita', intesa come semplificazionedei processi decisionali europei. Ci pensa alloral'Europarlamentare tedesco del Ppe, Manfred Weber, a spiegare:"I debiti non creano il futuro, lo distruggono. e di tempo perle riforme ne abbiamo gia' dato troppo". Parole che sortisconol'effetto di un pugno nello stomaco al presidente Renzi che,nella replica, scandisce: "Non prendiamo lezioni da chi,proprio in questa aula, ha ottenuto non la flessibilita', ma losforamento del tetto" fissato nel patto di stabilita'."L'Italia non teme i giudizi", ha avvertito Renzi, "ma ipregiudizi". Stando cosi' le cose, ritorna in forse l'accordosu Juncker al Consiglio Europeo. Accordo raggiunto nell'ultimaassise dei capi di stato e di governo, meno di una settimanafa. In quell'occasione, Renzi era stato chiaro: non avrebbesostenuto Juncker se nell'accordo non fosse stato inserita laformula sulla flessibilita' nell'applicazione dei parametri delpatto per i paesi impegnati nelle riforme. E non appare nemmenocasuale che, durante il suo discorso (a braccio) Renzi si siapreso alcuni minuti degli scarsi 20 per elogiare la GranBretagna senza la quale "non ci sarebbe Europa". Riferimentoalle minacce reiterate di Cameron su un'uscita del Regno Unitodall'Ue proprio legata all'elezione di Juncker. (AGI).
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