Immigrati: Osservatore, paesi Ue non ignorino linea comune
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Immigrati: Osservatore, paesi Ue non ignorino linea comune

Immigrati: Osservatore, paesi Ue non ignorino linea comune

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(AGI) - CdV, 15 giu. - Davanti all'emergenza immigrati, "ifautori europei di un approccio 'a la carte', per cui i singoliGoverni possono accettare alcune richieste e rifiutarne altre,corrodono alla base il senso stesso dell'Unione Europea". Loscrive oggi l'Osservatore Romano, per il quale "Con gliinevitabili compromessi politici, l'agenda dell'Ue sullamigrazione va nella giusta direzione". "La questioneimmigrazione - si legge nell'articolo firmato da Mario Benotti- sta mettendo l'Europa di fronte alle proprieresponsabilita'". Secondo il quotidiano vaticano, "al Consiglioeuropeo in programma a Bruxelles il 25 e il 26 giugno, laCommissione Europea si presentera' con una posizione che tieneconto, anche se in maniera parziale, dell'emergenza umanitariain atto. Ma la vera questione sul tavolo dell?Europa e'un'altra: alcuni Stati nazionali, infatti, non sono disponibiliad accogliere i richiedenti asilo. In altre parole, alcunisembrano convinti che l'Europa costituisca un principioregolatore da accettare solo in determinati quasi". "Se siaffermasse una politica del genere, rischierebbe di venir meno- ammonisce l'Osservatore - il principio stesso dellacondivisione dei problemi e delle soluzioni. Un principio allabase della costruzione dell'Europa". L'articolo raccomanda che"non si perdono mai di vista le vittime di guerre epersecuzioni" e definisce "evidente che l'unica possibilita' diinterventi efficaci passa per una politica europea concertatatra tutti gli Stati". Da parte sua, infine, il giornale dellaSanta Sede da' atto al Governo italiano, "il piu' colpito dalcarico di questa a vera e propria tragedia, le cui vittime sonouomini, donne e bambini", di essere "disponibile a discutere icriteri e le modalita' della distribuzione dei migranti neivari Paesi dell'Unione". "Una flessibilita' - conclude - chedovrebbe servire a superare le obiezioni dei Governi piu'critici nei confronti della proposta della Commissione". (AGI).
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