Governo: via Popolari, scarto maggioranza-opposizione in Senato scende a 9
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Governo: via Popolari, scarto maggioranza-opposizione in Senato scende a 9

Governo: via Popolari, scarto maggioranza-opposizione in Senato scende a 9

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(AGI) - Roma, 3 giu. - Popolari per l'Italia, la formazionepolitica capitanata da Mario Mauro, esce formalmente dallamaggioranza e passa all'opposizione. Ma al Senato lamaggioranza, di fatto, ne risente poco, lo scarto si riduce a 9senatori anche se alla vigilia, o quasi, dell'approdo dellariforma del Senato in terza lettura e di quella della scuola,anche 9 senatori possono fare la differenza. Oggi la notizia e'stata resa nota dal senatore del gruppo Grandi Autonomie eLiberta', Mario Mauro, presidente dei Popolari per l'Italia:"Il direttivo nazionale del partito dei Popolari per l'Italiaha deliberato in data odierna l'uscita dalla maggioranza chesostiene l'attuale governo" ha spiegato Mauro nel primopomeriggio. I motivi? "Riforme non condivise, condotte in modoimprovvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazionedel carattere monocolore dell'Esecutivo sono alla base di unadecisione che e' innanzitutto un giudizio definitivo su unagestione politica che sta tenendo in stallo l'Italia, la suaeconomia e il suo bisogno di crescita" ha sostenuto. Ma,passano un paio d'ore, e iniziano i distinguo degli stessiesponenti Popolari, in particolare di due che fanno parte anchedel governo come sottosegretari: Domenico Rossi, deputato esottosegretario alla Difesa, e Angela D'Onghia, senatrice esottosegretario all'Istruzione, precisano che pur volendorimanere "al momento, all'interno dei gruppi parlamentari dirispettiva appartenenza (Gruppo Grandi Autonomie e Liberta' eGruppo per l'Italia-Centro Democratico) per continuare alavorare come sempre nell'interesse comune e generaledell'Italia, scevri da pregiudizi e congetture politiche chenon ci appartengono", hanno deciso di presentare le loro"dimissioni dal Partito dei Popolari per l'Italia". Perche', adifferenza di Mauro, spiegano di ritenere che "l'attualemaggioranza stia portando avanti un percorso essenziale per larinascita di questo paese e che qualsiasi partito dellamaggioranza possa concorrere in termini di dialettica econtributi. Per questo occorre pero' farne parte e non porsi supiu' facili posizioni di opposizione". Anche il senatore TitoDi maggio lascia Pi ed 'emigra' nel nuovo gruppo dei fittiani,nato proprio oggi, con il nome 'Riformisti e conservatori'. Aquel punto, il Pd ostenta sicurezza. Il capogruppo al SenatoLuigi Zanda liquida cosi' la vicenda: "Shakespeare avrebbedetto 'molto rumore per nulla'". E poi: "La maggioranza noncambia. Andremo avanti con la stagione delle riforme. I numeria Palazzo Madama non cambiano affatto" poiche' "i senatori chehanno annunciato il loro passaggio all'opposizione gia' damolti mesi votano contro il governo". E c'e' chi come MarioMarcucci ironizza citando una celebre battuta del film 'Isoliti ignoti': "Mario Mauro ha lasciato un governo che non hamai sostenuto. Intanto i suoi 'l'hanno rimasto solo'". E sutwitter lancia l'hashtag #autogol. .
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