Nessun segnale, nessuna telefonata, solo l'ennesimo giorno di attesa. Sergio Mattarella ha messo in chiaro quel che doveva chiarire e oggi si è limitato ad aspettare che il premier incaricato facesse le sue valutazioni, mentre sui social cresceva il sostegno a suo favore: #IostoconMattarella è diventato in poche ore il primo trend topic su Twitter.
La situazione appare ancora incartata sul nome di Paolo Savona. Matteo Salvini, sostenuto da Luigi Di Maio e solo su questo anche da Giorgia Meloni, insiste lancia in resta sul nome dell'economista euroscettico capace a suo avviso di convincere l'Europa a invertire l'impostazione di rigore sui conti pubblici.
Dall'altra Sergio Mattarella, preoccupato per l'accoglienza che i mercati già stanno dando all'ipotesi di Savona al Ministero dell'Economia dopo aver mal digerito le anticipazioni sul programma di governo. Un'accoglienza che si traduce in un rialzo dello spread e quindi in un peso sui risparmi e sui mutui degli italiani.
Ma ovviamente in questo muro contro muro c'è in ballo anche il ruolo del Quirinale, la prima istituzione del Paese: non tanto la figura del suo attuale inquilino, quanto proprio le prerogative che spettano al capo dello Stato.
In mezzo c'è Giuseppe Conte, che ha cercato di rimettere in fila l'ordine delle cose, ponendosi come garante verso l'Europa, lavorando al programma e alla squadra dei ministri, ricevendo alcuni candidati tra cui il diplomatico Luca Giansanti. E soprattutto ricevendo la telefonata del presidente francese Emmanuel Macron, primo segnale di attenzione verso il possibile governo giallo-verde.
Nella lista dei ministri ricevuta da parte della Lega c'è il nome di Savona per la casella del MEF, mentre il M5s aveva ipotizzato di tenere duro sul nome senza però sclerotizzarsi sulla casella. Domenica dovrebbe essere per il premier incaricato un'altra giornata di studio, riflessione e contatti.
Tra le ipotesi in campo anche il passo indietro dello stesso Savona o la rinuncia all'incarico di Conte se permanesse il braccio di ferro. Al Quirinale ancora non sono giunte telefonate di richiesta di nuovi colloqui né informali né formali.
Questo non vuol dire che domenica sera (compatibilmente con la green zone che circonderà il Colle per il Giro d'Italia) Conte non possa salire per riferire al Presidente lo stato dell'arte. Ma al momento non si registrano segnali di ammorbidimento da parte di nessuno: Mattarella ha piantato i suoi paletti, Salvini ha già detto che se salta Savona salta tutto e si torna a votare.
Una prospettiva, questa, che al Colle è ben presente, così come lo è l'ipotesi di rinuncia di Savona, con la selva di accuse al ruolo del Presidente e il prolungamento di uno stallo che ha già fatto diventare questa la piùl unga crisi della storia della Repubblica.
Lunedì mattina i mercati finanziari riaprono; la speranza di tutti era di poter giungere a quell'appuntamento con il governo già in sella ma molti ora ipotizzano che l'effetto spread sarà uno dei nuovi, determinanti, attori in campo e che la situazione potrebbe non sbloccarsi prima di allora.