Governo battuto due volte su emendamenti riforme
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Governo battuto due volte su emendamenti riforme

Governo battuto due volte su emendamenti riforme

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(AGI) - Roma, 10 dic. - Si complica il cammino delle riforme,con il governo che va sotto in commissione alla Camera grazieal contributo fattivo della minoranza del Pd. Si aprono nuoviscenari, tra legge elettorale e scadenze elettorali? Presto perdirlo. La cronaca ci parla comunque di una maggioranza delPartito democratico molto indispettita, e di nervi tesi. Palazzo di Montecitorio, Commissione Affari Costituzionali:Sel, minoranza Pd e - particolare rilevante - scontenti diForza Italia formano un blocco per far passare due emendamentiche cancellano dal Senato che verra' ogni presenza di senatoridi nomina del Quirinale. Alfredo D'Attorre da una parterassicura, dall'altra avverte. "Erano emendamenti tecnici",premette, "non e' stato un voto politico". Poi aggiunge:emendamenti tecnici si', ma "su cui c'era una larghissimacondivisione, e non si capisce perche' il governo abbia datoparere negativo". Tanto piu' che "ci sono altri nodi" ancora dasciogliere in un futuro molto prossimo e "mi auguro chel'atteggiamento dei relatori e del governo sia diverso,rimettendosi all'orientamento che emerge in Commissione". "Vedremo se l'Aula confermera'" la modifica, gli rispondeuna piccata Maria Elena Boschi, "Nessun timore per il percorsodelle riforme". Ancor piu' piccato il responsabile riforme delPd, Emanuele Fiano: "In politica e all'interno di unpartito non si mandano mai sotto il governo e il suocapogruppo. E' una questione di patti tra gentiluomini". Il problema, comunque, e' anche di FI, dove il capofila deidissidenti, Maurizio Bianconi, ci tiene a sottolineare: quantoaccaduto "rappresenta la volonta' mio tramite di 17 colleghi diForza Italia, che condividono una visione riformatrice benlungi dalle aspirazioni della maggioranza nazarena". Come dire:non sono un cane sciolto, ma la voce di un gruppo ben preciso. Nel Senato che dovrebbe avere domani, se passeranno leriforme, 100 membri espressioni delle realta' locali, oggi simaterializza Beppe Grillo. Per nulla stanchino. Boccia l'euro,da' del "personaggetto" a Matteo Renzi, dice che il M5S e'pronto per le elezioni. Perche', si sussurra nei corridoi, ilPd in fondo in fondo potrebbe anche fare un pensierino alleurne anticipate. Del resto alcuni senatori renziani gia'propongono un election day a maggio. Per le regionali,naturalmente.(AGI).
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