Gentiloni: "Avanti fino a fine legislatura"
I temi caldi in agenda, dalla vicenda Consip al biotestamento

Non più solo il completamento dei provvedimenti varati da Renzi. Gentiloni passa alla fase 2 di un governo "nato con il fiatone": ora "una agenda strutturata di riforme" per superare "il messaggio di provvisorietà" e inviare un "segnale rassicurante" ai cittadini. Si parte con il Def, si punta a "meno tasse sul lavoro", l'obiettivo è arrivare "a fine legislatura". Intervistato da Pippo Baudo a 'Domenica In', il premier ha spaziato a tutto campo indicando quale sarà la strada del suo esecutivo parlando delle questioni più importanti
L'agenda del governo Gentiloni
I temi 'caldi' sul tavolo del governo Gentiloni
Il premier, sollecitato da Pippo Baudo, ha parlato delle questioni più importanti che è chiamato ad affrontare in queste ore, dalla situazione degli immigrati fino al caso dello scandalo Consip.
- Immigrazione. "Nel corso del percorso graduale elaboriamo nelle città e nei comuni un piano per dare accoglienza dignitosa e far lavorare queste persone in modo che il loro lavoro sia utile alla comunità. Se non lavorano i rischi di radicalizzazione si moltiplicano. Si tratta di lavori volontari per aiutare la nostra comunità".
- Furbetti del cartellino. "Oggi ci sono delle regole rapide, che il sindacato ha peraltro condiviso. La severità serve a proteggere l'onore dei dipendenti non a soddisfare la voglia di cattiveria di qualcuno".
- Politiche per il Sud. "Credo servano ancora iniziative speciali per il Mezzogiorno. La crescita italiana può migliorare se si alza la crescita al sud. La questione meridionale è una grandissima opportunità per lo sviluppo di questo Paese".
- Testamento biologico. "C'è in agenda del Parlamento un provvedimento sul testamento biologico. Il governo si tiene un pochino in disparte. C'è una discussione parlamentare, ma è un provvedimento doveroso. Non ha nulla a che fare con l'eutanasia".
- Vicenda Consip - Gentiloni in Cdm aveva invitato i ministri a tenere fuori l'esecutivo fuori dalla contesa. Ora l'invito è rivolto alla magistratura affinché "faccia chiarezza al più presto" perché "sarebbe grave" se si riscontrassero "elementi di corruzione". La difesa nei confronti del ministro Lotti è totale, "vale la presunzione di innocenza per tutti i cittadini" e "non si capisce neanche la mozione di sfiducia" in arrivo in Parlamento visto che la notizia del presunto coinvolgimento di Lotti "è arrivata a dicembre e nulla è cambiato". La preoccupazione del premier è un'altra: per paura della corruzione il rischio è che "non si decida più" neanche a livello delle amministrazioni locali e dunque non servono solo "anticorpi" ad un problema che si presenta ciclicamente ma "occorre che ognuno ci metta la faccia".
- Unione europea. L'ultimo appello del premier è per l'Europa: non sia solo quella dello zero virgola, ma si faccia carico dei problemi dei cittadini, a partire dall'emergenza immigrazione, "alcuni Paesi non aiutano affatto". Il premier è in partenza per Parigi dove avrà un incontro con il presidente francese Hollande, con il primo ministro spagnolo Rajoy e con la Cancelliera tedesca Merkel per preparare le celebrazioni dei trattati di Roma. La dichiarazione avverrà a fine marzo nella Sala degli Orazi e dei Curiazi in Campidoglio: indicherà il percorso dell'Unione europea per i prossimi dieci anni per arrivare "ad un'Europa più sociale e più giusta". La crescita al centro "ma io questa Europa me la tengo stretta", senza - premette il presidente del Consiglio che si dice sicuro dell'aiuto Ue sul terremoto - "non si va lontano".