Furlan, non mi piace questo clima di insulti
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Furlan, non mi piace questo clima di insulti

Furlan, non mi piace questo clima di insulti

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(AGI) - Sesto San Giovanni (Mi), 24 nov. - Ferma condanna daparte del segretario della Cisl per il trattamento che sistanno riservando governo e Cgil. A margine del consigliolombardo del sindacato che questa mattina eleggera' il nuovosegretario regionale, Furlan ha detto di non essere interessataalle "polemiche". "Non mi piace questo clima che sta crescendo nel Paese - haaggiunto - ne' sono interessata agli insulti. Sono interessataalle cose serie: sviluppo e lavoro. Il presidente del consiglio- ha proseguito - non puo' insultare i sindacati e credo chenemmeno il sindacato possa insultare il governo, non e' cosi'che si costruisce il futuro". Furlan ha ribadito la linea dellaCisl che si propone di "aprire un confronto con il governo" suquestioni come "far ripartire il Paese, quale piano di sviluppoimportante e quali sono le priorita'. C'e' bisogno di un grandepatto sociale con il governo, i governi locali e le forzesociali. Speriamo che migliori il rapporto con il Governo chefinora non e' stato sufficientemente attento alle questioni cheha posto il sindacato confederale". Il segretario della Cisl prende le distanze dallevalutazioni politiche relative al calo di affluenza alleelezioni regionali dell'Emilia Romagna, circoscrivendo lapropria funzione ai temi del lavoro ed evitando di entrare nelmerito di un'ipotetico ruolo del sindacato nel risultato delPd. "Credo che quella regione - ha concesso Furlan - sia statascossa da tutta una serie di eventi che sicuramente hannodeterminato in qualche modo questa scarsa affluenza alle urne.Io pero' mi occupo di temi di lavoro - ha sottolineato -, dellesviluppo, dell'occupazione, che sono i veri temi che sonopriorita' per gli italiani". A chi gli chiedeva se le diatribe,spesso aspre, tra governo e sindacati possano aver generatodisaffezione per gli strumenti democratici, Furlan hareplicato: "quello che manca alle persone e' avere certezza diun futuro di lavoro, noi - ha concluso - ci occupiamo diquesto". (AGI)
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