Con una nettissima vittoria dell'ex sindaco di Varese Attilio Fontana, il centro destra prosegue la sua ormai lunghissima fase di gestione della Regione Lombardia, cominciata con Roberto Formigoni nel 1995. Nonostante le polemiche sulla sua scarsa notorietà e un'incauta affermazione sulla "razza bianca" a rischio per l'immigrazione incontrollata, Fontana sarà il successore di Roberto Maroni, che meno di due mesi fa ha sorpreso tutti annunciando l'intenzione di non volersi ricandidare. Ora, il grandissimo successo nazionale della Lega e il risultato in Lombardia fanno di Fontana un presidente di Regione più forte del previsto.
A dati ancora non definitivi, ma ormai ben delineati, ha staccato di 15/20 punti percentuali l'avversario di centrosinistra (47% contro 30% secondo le ultime proiezioni), il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha sofferto della debolezza della coalizione che lo sosteneva, soprattutto nella provincia lombarda, mentre nel capoluogo Milano le cose sono andate meglio anche per il Pd. Mentre il misero risultato del candidato di Liberi e Uguali, Onorio Rosati, sotto il 3%, sgombra il campo dalle polemiche sul contributo che quei voti avrebbero potuto dare se il movimento di Pietro Grasso non avesse deciso di presentare un candidato separato: si è visto che sarebbe stato del tutto insufficiente a colmare il divario con i voti ottenuti da Fontana.
Staccato anche l'esponente del M5s che non ha sfondato nella Regione arrivando al 17/18%. Nel 2013, Roberto Maroni aveva vinto su Umberto Ambrosoli con poco più di quattro punti percentuali di divario: rispettivamente, il 42,82% contro il 38,24%. Cinque anni fa, alla coalizione di centrodestra andarono 48 seggi in consiglio regionale, a quella del centrosinistra 21 mentre il M5s si aggiudicò 9 seggi.
Chi è Fontana
Sessantacinque anni, amico personale di Roberto Maroni, è l'avvocato varesino Attilio Fontana il nuovo inquilino di Palazzo Lombardia. Leghista con un cursus politico da amministratore locale dei più tradizionali, ha subito abbandonato l'aria da 'moderato' che lo aveva contraddistinto da primo cittadino di Varese per assumere, in campagna elettorale, il piglio da 'camicia verde' esordendo con l'invito a difendere 'la razza bianca dall'invasione degli stranieri'. Uscita che gli ha subito fatto piovere addosso una serie di polemiche ma che in molti hanno visto come una mossa per uscire dall'anonimato dopo essere stato catapultato a sorpresa nella contesa elettorale per l'inattesa rinuncia di Roberto Maroni.
Sindaco di Induno Olona, nel Varesotto, dal 1995 al 1999, Fontana entra al Pirellone nel 2000 e viene eletto presidente del Consiglio regionale lombardo. Nel 2006, in seguito allo scandalo 'rosa' che porta alle dimissioni del sindaco di Varese Aldo Fumagalli, viene chiamato da Umberto Bossi e Maroni a candidarsi nella città simbolo, dove la Lega fu fondata. Lontano dalle figure di primo cittadino 'sceriffo' che hanno segnato la storia del Carroccio (come il trevigiano Giancarlo Gentilini), nei dieci anni alla guida di Varese il 'primo cittadino in Porsche', la sua auto personale con cui andava tutte le mattina in municipio, si guadagna l'apprezzamento di esponenti di partiti politici anche di diverso orientamento, come presidente dell'Anci Lombardia.
Finisce nel mirino del cerchio magico 'bossiano' per la protesta contro i tagli ai Comuni decisi da Giulio Tremonti nell'ultimo governo Berlusconi 2008-2011. Al termine dei due mandati, nel 2016, Fontana torna a fare l'avvocato e il centrodestra perde Varese a favore del candidato del Pd Davide Galimberti. Poi la 'chiamatà per la corsa a presidente, 'benedettà anche da Silvio Berlusconi che gli ha chiesto però il taglio della barba. Condizione accettata dall'avvocato che ha però ribattuto: "se vinco la faccio ricrescere".
"In Lombardia avanti con buon governo di centrodestra"
"Riprenderemo il cammino di 23 anni di buon governo del centrodestra ma con la grande novità della riforma per l'autonomia", ha dichiarato Fontana parlando al quartier generale della Lega in via Bellerio, a Milano. Fontana ha ringraziato Salvini al quale ha attribuito un effetto "traino" e il "merito maggiore" del distacco con Gori, scrive Il Sole 24 Ore. In vista del passaggio di consegne con il governatore uscente, che dovrebbe avvenire intorno al 20 marzo, Fontana ha annunciato una serie di incontri con Roberto Maroni per "parlare delle cose che sono sul tavolo", nell'ottica di una continuità con la precedente giunta. Sancita anche dall'apprezzamento di Maroni, che ha twittato: "Sono felice per la vittoria in Regione Lombardia di Attilio Fontana, mio degnissimo successore".