Roma - Il Governo sta ragionando sull'ipotesi di introdurre il 'fattore famiglia', proposto dal Forum delle associazioni familiari come rimodulazione della no-tax area in base al numero dei componenti di uno stesso nucleo. Lo ha affermato il ministro della Famiglia, Enrico Costa, intervenuto oggi al convegno organizzato a Roma dal Forum, in occasione della Giornata internazionale della famiglia che si celebra domani.
"Voglio lanciare un grande 'Patto con le famiglie' e lo voglio chiamare cosi' perche' penso che le risorse che vengono investite, lasciate in tasca o messe in tasca alle famiglie italiane, rientrino: non si tratta di un segno meno nel bilancio dello Stato ma di un segno piu' in termini di crescita e sviluppo", ha premesso Costa, non escludendo il 'Fattore famiglia' tra gli strumenti fiscali a favore dei nuclei con figli.
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"E' una proposta molto seria, complessa e interessante che ha un obiettivo assolutamente condivisibile: favorire le famiglie in rapporto al numero dei figli. E' un tema sul quale stiamo ragionando". Poi, secondo il ministro, e' necessario "rafforzare i sistemi e i meccanismi che gia' ci sono, dal bonus bebe' alle detrazioni, e farlo anche per incentivare le coppie a fare non solo il primo figlio ma anche il secondo o il terzo. Inoltre dobbiamo semplificare la normativa, ora frastagliata e disordinata, e per questo puntiamo a fare un Testo unico sulla famiglia", ha aggiunto Costa, spiegando che "bisogna semplificare" attraverso "un approccio organico" che vada a "cucire insieme misure frammentarie, disorganiche, senza una visione complessiva, a sfrondarle e a vedere quelle che sono state utili e quelle che non lo sono state, quelle non finanziate o inefficaci".
L'obiettivo, per il ministro, e' chiaro: "la famiglia e' la prima impresa italiana e noi abbiamo un grande problema che e' quello del tasso di denatalita'. Ci preoccupiamo giustamente dei cervelli in fuga ma dobbiamo anche preoccuparci delle 100 mila culle vuote rispetto a 5 anni fa, con una progressione che dobbiamo fermare e invertire" mediante "misure concrete ed efficaci", ha concluso, osservando che "la coperta e' corta ma la priorita' e' la famiglia".
Il Forum famiglia, per voce del suo presidente Gianluigi De Palo, chiede che "le famiglie non vadano in difficolta', altrimenti produrremo sempre costi: la richiesta del 'fattore famiglia' e di un fisco piu' equo serve proprio a evitare questo tipo di problemi, perche' c'e' da decidere se essere curatori fallimentari di un paese che non fa piu' figli o se investire le risorse sull'impresa che produce piu' frutti, che e' la famiglia". Il fattore famiglia, ha spiegato De Palo, "a regime costa 14 miliardi di euro ma rimodulando il bonus degli 80 euro, in funzione dei figli e non del contratto di lavoro, ci sarebbero gia' 10 miliardi a disposizione e quindi in due anni si potrebbe fare". (AGI)