FI: Fitto, mi spiace fare Cassandra ma rischiamo marginalita'
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FI: Fitto, mi spiace fare Cassandra ma rischiamo marginalita'

FI: Fitto, mi spiace fare Cassandra ma rischiamo marginalita'

FI: Fitto, mi spiace fare Cassandra ma rischiamo marginalita'
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(AGI) - Roma, 15 dic. - "Da molto tempo sono dispiaciuto didover svolgere nel mio partito un ingrato e doloroso compitoda Cassandra, indicando con anticipo problemi e nodi che, inrealta', dovrebbero essere ben chiari a tutti". Raffaele Fittoevidenzia il suo disagio ma dal suo blog dice "torno a farlo,sperando in extremis di correggere una rotta sbagliata, primache sia troppo tardi". L'europarlamentare FI spiega di "non voler fare polemiche,ma contribuire in positivo a una discussione feconda ecreativa". "Non basta dare l'idea di trascinare la vecchiapartita fino ai tempi supplementari. Serve - chiede - una nuovasemina e un nuovo protagonismo di Forza Italia: solo cosi'potremo essere capaci di interloquire da pari a pari con vecchie nuovi alleati, anziche' inseguirli, e quindi sfidarecredibilmente la sinistra". Quanto alle prossime Regionali,"dopo le durissime sconfitte gia' subite in Emilia e Calabria,non stiamo purtroppo lavorando alla rivincita", avverte Fitto."La strada maestra per costruire una coalizione vasta e permobilitare energie e cittadini sarebbe quella delle primarie,assolutamente praticabili per la scelta dei candidati allapresidenza delle regioni (ad esempio nel mese di febbraio vistol'imminente posticipo delle elezioni a maggio). Finora invecesi e' ostinatamente detto di no. Segnalo in anticipo che, se aquesto no fara' seguito anche il solito ritardo nell'avanzarecandidature gia' handicappate per essere calate dall'alto,sara' inevitabile - temo - raccogliere tra qualche mese fruttimolto amari". "Leggo - riprende - di un 'Cantiere della liberta'' con laLega. Se pero' considero il tenore delle risposte di MatteoSalvini (che ovviamente fa benissimo il suo mestiere), vedo ilripetersi di quanto abbiamo gia' sperimentato in Emilia: uncedimento totale alla Lega, che non portera' alla vittoria dicoalizione, ma solo a farci cannibalizzare dalle liste diSalvini . Insomma, per sei mesi ci siamo fatti dissanguare daRenzi, ora ci dedichiamo a fare la stessa cosa con la Lega". Ancora, "abbiamo - enumera ancora Fitto - un drammaticoproblema di credibilita' su contenuti e linea politica. Neigiorni pari ci dichiariamo opposizione, ma nei giorni disparirilanciamo il "Patto del Nazareno". Da una parte ci dedichiamogiustamente (purtroppo tardivamente: ma meglio tardi chemai...) a contestare le scelte fiscali di Renzi e dellasinistra, ma dall'altra ci dimentichiamo di avanzare propostecredibili sul piano delle coperture e dei tagli di spesa.Presentiamo ambiziosi progetti fiscali (che tanti di noisuggeriscono da tempo), ma omettiamo di fare in parallelo seridiscorsi su come coprirli e renderli davvero sostenibili. E ditanto in tanto ci abbandoniamo addirittura a incomprensibilirichiami ai vincoli europei, che vanno invece messi indiscussione e superati". "Nelle prossime settimane - anticipa - con tanti amici, mifaro' carico di avanzare proposte complessive e credibili (comegia' abbiamo fatto proponendo seri emendamenti alla legge distabilita'): meno tasse, ma anche meno spesa e meno debito, ecoperture certe. Gia' scontiamo il problema di non faresufficiente analisi autocritica rispetto alle nostre passateesperienze di governo (e dovremmo con coraggio e onesta'intellettuale ammetterne anche i limiti e le ombre, accantoalle luci): l'errore viene reso piu' grave se diamol'impressione di rilanciare anche per il futuro promesse vaghe,costose, difficilmente realizzabili". "Il governo Renzi vive una fase di crescente edevidentissima fragilita'. La 'bolla' delle promesse renziane siva sgonfiando, e cresce lo 'spread' tra gli ambiziosi proclamidi Renzi e le sue modeste realizzazioni. Se solo facessimo unpo' di opposizione - accusa ancora - evidenzieremmo lecontraddizioni e le debolezze del PD. Basta poco: ma quel pocolo dovremmo fare tutti... Altrimenti, la prima e gravissimaconseguenza di queste scelte sbagliate sara' proprio nellavicenda del Quirinale, se si dovesse giungere (come tutti gliosservatori dicono da settimane) alle elezione di un nuovo Capodello Stato. Forza Italia rischia di arrivare aquell'appuntamento politico-parlamentare in una condizione dimarginalita' e di irrilevanza. Il rischio, a quel punto, e' cheil Pd cerchi di comporre in qualche modo le sue contraddizioni,eventualmente cercando, se necessario, altri interlocutori".(AGI).
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