Il mistero di Lara Pedroni, il profilo che spacciava bufale su Saviano e Boldrini
Un account fasullo in pochi giorni ha pubblicato citazioni farlocche su diverse pagine di Facebook, prima di sparire dopo la segnalazione del blogger David Puente

Guardate bene questa ragazza, perché non la vedrete più. O, almeno, non la vedrete nei panni di Lara Pedroni perché è tornata a vestire quelli - reali - di Jezebel Alice Stewart Ellwood, il profilo Instagram da cui erano state rubate le foto usate per creare il profilo fake che in pochi giorni è riuscito a inondare Facebook di bufale condivise a gran velocità.
Nel mirino di Lara Pedroni c'erano le icone di quello che ormai viene definito da una certa parte come l'ala radical chic della politica italiana: Matteo Renzi, Roberto Saviano, Laura Boldrini e, giusto per non farsi mancare niente, Cecile Kyenge. Cosa faceva Lara? Creava dei meme usando frasi mai dette dai vari personaggi e le diffondeva sul social network. Quello che attribuiva a Saviano una frase in cui diceva di preferire i migranti ai "terremotati piagnoni" ha racimolato più di 700 like in pochi minuti.
La bufala di Roberto Saviano e i terremotati italiani piagnucoloni e viziati https://t.co/tWVTbMbN2j pic.twitter.com/wZ7BnNyvC8
— David Puente (@DavidPuente) 20 luglio 2018
Come ha fatto? A spiegarlo è il debunker David Puente, che ha passato al setaccio il profilo di Lara Pedroni e lo ha messo alla berlina, tanto che in poche ore è sparito da Facebook.
Chi ha creato il profilo fasullo sapeva bene come muoversi: ha prima attirato l'attenzione parlando di sesso, poi ha condiviso i post soprattutto su pagine e gruppi dove di sicuro sarebbero stati condivisi: pagine inneggianti alla Russia di Putin, a Salvini premer e al M5s al governo. Il tono è quello tipico di un certo tipo di bufale e di 'hate speech': punti esclamativi a profusione, caratteri cubitali e parole come 'schifo', 'vergogna' e 'condividi'.

Ha agito con sistematicità, creando cinque montaggi in due giorni, l'ultimo poco dopo che Puente aveva esposto il profilo come falso. Poi è sparito, probabilmente per ripresentarsi fra un po' in un'altra, inquinante, forma.
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