Lo sblocca cantieri, l'autonomia, il decreto agricoltura, la Brexit, ma soprattutto il Decreto di economia e finanza e il decreto sulla crescita. La strada che porta alle Europee per la maggioranza è ancora irta di ostacoli. Questa settimana le Camere saranno impegnate su codice rosso (a Montecitorio) e legittima difesa (per l'approvazione definitiva a palazzo Madama) ma è soprattutto a palazzo Chigi che M5s e Lega dovranno chiudere sui dossier sul tavolo.
L'attenzione si sposterà nei prossimi giorni sui provvedimenti economici, con l'opposizione che ha chiesto un dibattito con la presentazione di mozioni alla Camera. Di Maio che chiede al suo alleato di governo di cambiare metodo. Affinché eviti "di mettere sempre quella parolina in più che sporca" ogni misura adottata come "capitato con la Via della Seta". "Se c'è una cosa che può migliorare molto di più il clima è il fatto che quando facciamo qualcosa ci dovrebbe essere del rispetto senza che tutto venisse sempre opinato. Questa cosa non è nulla di grave e la chiariremo di persona", ha sottolineato il vicepremier pentastellato che respinge le letture di un crollo del Movimento in Basilicata.
"Abbiamo battuto - sottolinea - anche la Lega. Quando correremo ad armi pari allora potremo fare un ragionamento di respiro nazionale. Qui corriamo con la nostra lista e siamo autonomi, altri non possono dire la stessa cosa perché si fregiano di risultati di ammucchiate".
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo esclude anche che ci possa essere il ritorno di un bipolarismo in Italia, tesi sostenuta dal Pd. Con i dem è aperto un confronto sul tema del salario minimo, un tema che i pentastellati intendono portare in campagna elettorale alle Europee anche per differenziarsi dalla Lega. Salvini dal canto suo incassa la vittoria in Basilicata e punta a cambiare gli equilibri in Europa ma anche in Parlamento.
Con percentuali ribaltate rispetto alle Politiche il partito di via Bellerio chiederà di diventare il principale azionista dell'esecutivo. Ma - ha chiarito Salvini - nessuna intenzione di far cadere il governo. Richiesta che Berlusconi è tornato ad avanzare al suo alleato convinto che occorra muoversi subito per far cadere i Cinque stelle. Salvini e Berlusconi quindici giorni fa si sono incontrati ad Arcore, oggi si sono sentiti al telefono - anche con Meloni - ma lo schema non cambia. Insieme alle amministrative (in Piemonte il candidato dovrebbe essere l'europarlamentare Cirio), ma a livello nazionale l'asse resta con i Cinque stelle.
Un asse che sta portando avanti un pressing nei confronti del ministro Tria affinché firmi il decreto sui rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche. Nel campo di FI ritorna lo scontro tra Toti e i vertici azzurri. Con il primo che chiede un rinnovamento soprattutto dei dirigenti e che aspetterà le Europee prima di siglare - in mancanza di novità - il divorzio con il partito.