La notizia arriva mentre il Partito Democratico è alle prese con una delle sue grane interne, il caso della risoluzione sulla Libia: David Sassoli è stato eletto presidente del Parlamento Europeo. La notizia viene comunicata da Emanuele Fiano in Aula ancor prima che a Strasburgo venisse letto il risultato del voto. I deputati dem si alzano in piedi, applaudono uniti come di rado succede.
Una esplosione di gioia quasi inspiegabile se si considera che gli ultimi dubbi sulla elezione del veterano degli eurodeputati dem erano stati sciolti ieri, in occasione della riunione della famiglia dei Socialisti e Democratici europei. Un consenso trasversale, con l'unica eccezione dei tedeschi, alcuni dei quali avrebbero sollevato perplessità sul candidato italiano. L'alternativa, per la Germania, è la verde Ska Keller, ma a favore di Sassoli giocano anche gli equilibri, sempre importanti quando si tratta di incarichi europei: con la Germania che fa il pieno con la presidenza della Commissione e con la Francia che ottiene la presidenza della Banca Centrale Europea, è quasi scontato che all'Italia vada il seggio più alto dell'Europarlamento.
C'è, poi, l'imprimatur arrivato dagli alleati nel fronte anti sovranista del Partito Popolare Europeo e dei Liberal democratici. Anche le ultime perplessità, a questo punto, sono superate e Sassoli viene eletto con una larga maggioranza: 345 voti. La scelta di Sassoli è stata anche oggetto di una telefonata tra il premier Spagnolo Pedro Sanchez: pieno sostegno al candidato italiano anche dalla Spagna, è la sintesi del colloquio.
Genesi della candidatura di Sassoli
Ma come è nata la candidatura dell'ex mezzobusto del Tg1? Sassoli è un nativo Pd, ha abbracciato la causa di Walter Veltroni già nel 2009, l'anno in cui esordì a Strasburgo. è stato rieletto nel 2014 e a maggio di quest'anno. Un veterano, appunto. Inoltre, negli ultimi cinque anni, ha ricoperto il ruolo di vice presidente del Parlamento affiancando Antonio Tajani. Insomma, una scelta "naturale", come spiegano fonti dem a Strasburgo: una volta capito che toccava ai Socialisti e Democratici si è andati dritti su di lui.
Un sostegno trasversale che si riflette anche nel Partito Democratico, che si scopre partito "sassolista" o "sassolizzato", per usare la battuta di un deputato: mai come in questo caso non si sono registrati malumori o dubbi sul suo nome. La scena in Aula seguita all'annuncio fatto da Fiano ne è la dimostrazione.
Qualcuno, tra le fila dell'ex maggioranza renziana, parla di "sostegno a denti stretti" per il nuovo presidente dell'Europarlamento ma, aggiunge, "veri mugugni non ce ne sono stati". Sassoli, d'altra parte, nasce con il Pd, si iscrive con Veltroni, ma aderisce ad Areadem, la corrente di Dario Franceschini e sostiene Nicola Zingaretti al congresso.
Il segretario è stato il primo a "tifare" per lui, viene assicurato. Le dichiarazioni seguite alla elezione stanno a dimostrare questo nuovo clima di unità. Dopo Zingaretti e Paolo Gentiloni, a congratularsi con Sassoli è tutta l'ex maggioranza renziana del Pd, a cominciare dal presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci: "A nome delle senatrici e dei senatori del Pd esprimo grande soddisfazione per la elezione di Davide Sassoli a presidente del Parlamento Europeo. Al nostro collega, auguri di buon lavoro". Per Deborah Serracchiani "Sassoli ha salvato l'Italia" dalla brutta figura di rimanere tagliata fuori dalla partita delle nomine per colpa del governo.
"Congratulazioni al nostro David Sassoli, eletto nuovo presidente del Parlamento europeo! L'unico ruolo di prestigio toccato all'Italia va a un esponente del Pd". E anche quando il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, attacca Sassoli dicendo che con lui "non si è rispettato il voto degli italiani", è un esponente della minoranza a difenderlo: "Sempre ammesso che Salvini non l'abbia fatto apposta e non preferisca avere più nemici che amici in Europa per alimentare la sua propaganda... Solo David Sassoli e i Socialisti e Democratici hanno tenuto alta la bandiera dell'Italia. È per noi una grande soddisfazione. Buon lavoro, David", dice Matteo Mauri.