Dalla Boldrini alla Meloni, coro di condanna per Colonia

Reggio Emilia - Da Laura Boldrini a Giorgia Meloni, dalla politica italiana si leva un coro unanime di condanna per i fatti di Colonia in cui decine di donne sono state vittime di molestie, abusi e violenze da parte di gruppi di immigrati. "I fatti di Colonia sono molto gravi. Quello che e' accaduto e' veramente inaccettabile" ha detto la Presidente della Camera, "Da parte nostra c'e' la piu' ferma e mi auguro che le autorita' tedesche riescano quanto prima a fare chiarezza e le persone che si sono permesse questi atti di mancanza di rispetto anche violenti ne rispondano davanti alla giustizia".
"I soliti buonisti in coro ripetono che 'non e' detto siano profughi o immigrati. E allora diamo una mano noi a questi 'Sherlock Holmes': e' esattamente quello che e' successo in Egitto a piazza Tahrir durante le 'primavere arabe'" aggiunge il presidente di Fratelli di'Italia, Giorgia Meloni, "Ora grazie alla politica delle porte aperte a tutti della Merkel in Germania e di Renzi e Alfano in Italia, l'Europa sta somigliando sempre piu' al Nordafrica. Ora basta! L'immigrazione (e l'invasione) non e' un diritto. Non c'e' posto in Europa per chi non rispetta le nostre leggi e la nostra cultura e soprattutto per chi non rispetta la liberta' e la dignita' delle donne".
Dunque, "l'unica reale soluzione, e vedo che su questo qualcuno comincia a seguirmi, sarebbe fare una guardia di frontiera comune che si assuma la responsabilita' di non fare entrare nessuno, dal Nord al Sud Europa" dice da parte sua Laura Ravetto, presidente del comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, "Bisognerebbe cominciare a dire seriamente che non possono entrare tutti. Non verra' fatto a breve? Allora Schengen sara' inevitabilmente sacrificato. Io stessa non riusciro' piu' a far valere le mie ragioni. Dovremo soccombere a una misura oscurantista che per l'Italia non e' soluzione".
"Colonia e' una citta' dinamica e accogliente. Proprio per questo non possiamo accettare lo scempio di Capodanno, un attacco al cuore del nostro essere liberi" dichiara la deputata di Forza Italia Elena Centemero, membro della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d'Europa. "Quanto accaduto e' un oltraggio che non puo' essere derubricato a incidente di percorso, cercando di sorvolare sull'origine di quegli aggressori che si sono accaniti su tutte le donne che capitavano a tiro. Quello che e' successo e' la chiara dimostrazione di come sia concepita in certe culture la figura femminile. Per questo, le autorita' devono essere inflessibili. Non farlo, significherebbe incentivare la crescita della xenofobia", conclude.
L'Europa vive una stagione di fragilita' estrema che deve spingere i paesi fondatori, e in particolare l'Italia, la Francia e la Germania, a trovare velocemente rinnovate ragioni di intesa sulle cose che contano: a cominciare da una nuova Schengen. Quando vennero siglate le intese sulle frontiere europee, nei primi anni '90, il fenomeno degli esodi migratori di portata biblica non era alle viste, cosi' come non aveva le proporzioni di allarme cosi' drammatiche il terrorismo. Oggi il mondo e' cambiato e l'Europa si mostra fragile e indecisa. Se non si rinegoziera' in modo soddisfacente la questione della regolazione degli accessi, si rischiera' di mettere in crisi il concetto stesso di Unione Europea" conclude il presidente del gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio. (AGI)