Roma - Da Renzi a Salvini, da Casini a D'Alema, è bipartisan il cordoglio per la morte di Marco Pannella. "Un grande leader italiano, che ha segnato la stotia dell'Italia" ha detto Matteo Renzio, che ha definito il leader radicale "un combattente e leone della liberta'". "Il tempo e la storia potranno raccontare chi e' stato Marco Pannella in Italia" aggiunge Renzi. Lo definisce "un combattente ancxhe il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo che amette di non aver condiviso "alcune sue battaglie", ma almeno "lui ci ha sempre messo la faccia".
Beppe Grillo ricorda sul suo blog "il leader politico che ha fatto della democrazia diretta tramite referendum una delle sue battaglie di una vita. E attraverso la democrazia diretta e' riuscito a portare a questo paese importanti riforme civili. Diciamolo, anche quando non si era politicamente d'accordo con Marco Pannella, non si riusciva proprio a pensar male di lui".
"La vita di Pannella dimostra che la fede nelle proprie idee, e la tenacia nel sostenerle, restano nella memoria di un popolo assai piu' dei titoli onorifici e degli incarichi ricoperti", afferma Gianfranco Fini. "Personalmente - ricorda l'ex presidente della Camera - gli sono grato per essere stato negli anni '80, i cosiddetti anni di piombo, l'unico politico a dire che Almirante e i missini erano solo avversari e non nemici. Diede a tutti una lezione di democrazia che i giovani di destra di allora - assicura - non hanno piu' dimenticato".
Per il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, Pannella e' stato "uno dei grandi protagonisti della nostra storia repubblicana, non solo delle battaglie radicali sui diritti civili, ma anche di un modo di intendere la politica". Il leader radicale, aggiunge, ha avuto la "straordinaria capacita' di formare un'intera classe dirigente di esponenti politici che poi si sono diffusi in diversi partiti e diverse affiliazioni culturali".
"Le parole servono a poco in questo momento, in particolare per descrivere un uomo veramente particolare come Marco" ricorda Pierferdinando Casini, "Solo pochi giorni fa lo avevo visto chiaramente minato nel fisico, ma ancora straordinariamente istrione, capace delle provocazioni piu' intelligenti. Come e forse piu' di tanti esponenti istituzionali, Pannella ha veramente segnato la lunga stagione della politica italiana".
Massimo D'Alema ricorda il "grande protagonista della vita politica italiana e di tante battaglie laiche e libertarie". "Non sempre siamo stati d'accordo e piu' di una volta - aggiunge l'ex premier - siamo stati a discutere con franchezza e anche con durezza. In questi lunghi anni, pero' non si e' mai spezzato il filo di un dialogo e di un confronto basati sulla stima e sul rispetto. Nichi Vendola invita a "essere grati a Marco Pannella per il suo coraggio civile dimostrato in mille battaglie per i diritti di liberta' di tutti noi". mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, sottolinea come "Marco Pannella ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si e' battuto per le cause in cui credeva". "Dobbiamo moltissimo a quest'uomo forte e appassionato che, come accade raramente, e' stato sempre stimato anche dai suoi avversari. Con lui se ne va un protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili. Addio Marco", aggiunge. (
Tutto il Partito Democratico saluta un "grande leader politico, ma prima ancora un uomo che per anni si e' battuto per i diritti dedicando la sua vita a questo continuo impegno". "Di lui ricordiamo con riconoscenza la passione, la forza, e la coerenza che hanno contribuito a cambiare il nostro Paese", affermano Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, vicesegretari del PD.
"Non averlo nominato senatore a vita e' stata un ingiustizia palese e adesso e' troppo tardi per riparare" ricorda Roberto Calderoli, "viene a mancare una figura importante sia per l'amicizia che ci legava che per quel che trasmetteva sul piano della sua personalita' politica. Ricordero' sempre Pannella e lo citero' sempre come esempio per la sua passione, per il suo impegno e per la competenza che proferiva in tutte le sue battaglie". "Resta solo il rammarico - conclude - che in tutti questi anni, nonostante si siano susseguiti diversi presidenti della Repubblica, nessuno di loro si sia sentito in dovere di nominarlo senatore a vita, quando invece Marco ne aveva tutte le caratteristiche e i meriti: invece al suo posto sono state nominate persone che addirittura in Senato non si fanno mai vedere". (AGI)