Gianpaolo Scafarto, capitano del Noe, è indagato dalla Procura di Roma per il reato di falso per aver riferito in una informativa, girata alla magistratura, della presenza di soggetti legati ai servizi segreti nel corso di alcuni accertamenti svolti in ambito Consip e per aver attribuito all'imprenditore Alfredo Romeo la frase (riportata nell'informativa e legata a una conversazione ambientale intercettata nel dicembre scorso negli uffici della Romeo Gestioni) "... Renzi l'ultima volta che l'ho incontrato".
L'analisi dei nastri disposta dal procuratore Pignatone e dal sostituto Palazzi ha rivelato che in reraltà quella frase era stata pronunciata dall'ex parlamentare Italo Bocchino. Dal che si deduce che non vi sarebbero prove di un incontro fra Tiziano Renzi e Romeo al contrario di quanto sostenuto nell'informativa trasmessa ai pm. Il 9 aprile Scafarto è stato convocato in Procura e si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'indagine condotta dal Nucleo Tutela Ambiente dell'arma del Carabinieri sul caso Consip è stata deliberatamente manipolata in due significativi passaggi allo scopo di accreditare falsamente una attività di disturbo dei Servizi segreti - e dunque implicitamente di Palazzo Chigi - sulle indagini che l'Arma stava conducendo sull'imprenditore Alfredo Romeo e sui suoi rapporti con Tiziano Renzi, padre dell'allora premier Matteo.
Compiuto un vero e proprio depistaggio
A differenza di quanto sostenuto nell’informativa trasmessa ai pubblici ministeri, - si legge sul Corriere della Sera - non c’è alcuna prova che Romeo, tuttora in carcere per corruzione di un funzionario della Consip, e Renzi si siano incontrati. Gli atti sarebbero stati falsificati, secondo l’accusa, anche attribuendo ai Servizi segreti un ruolo di pedinamento nei confronti degli investigatori dell’Arma. In realtà gli stessi carabinieri avevano accertato che la persona notata mentre venivano recuperati i “pizzini” nella spazzatura adiacente gli uffici della “Romeo Gestioni” era un cittadino residente nella stessa strada. Secondo la Procura sarebbe stato compiuto dunque un vero e proprio depistaggio prima della decisione, presa dagli stessi magistrati romani, di ritirare la delega al Noe e affidarla ai carabinieri del Comando Provinciale di Roma.
"Un altro apparente indizio se ne va" ,sostiene l'avvocato difensore di Tiziano Renzi, Federico Bagattini sottolineando che "ora si aspetta solo l'archiviazione". Intanto dagli studi di Porta a Porta è arrivato il commento di Matteo Renzi che ha detto di aver "appreso la notizia dalle agenzie" e di aver subito "chiamato mio padre e lui mi ha detto 'cosa è successo?', perché non lo chiamo spesso. Gli ho letto l'agenzia e la reazione è immaginabile. Si è messo a piangere. E' pur sempre un uomo di 65 anni e questa vicenda è una roba grossa che colpisce come accadrebbe a qualunque famiglia. Infatti sto andando a casa perché voglio portare i miei figli a cena dal nonno".
I protagonisti
- Alfedo Romeo, imprenditore. Indagato per corruzione
- Marco Gasparri, dirigente della Consip. Indagato per corruzione
- Luca Lotti, ministro dello Sport. Indagato per rivelazione di segreto d'ufficio
- Tullio Del Sette, comandante generale dei Carabinieri. Indagato per rivelazione di segreto d'ufficio
- Italo Bocchino, ex parlamentare Pdl e consulente di Romeo. Indagato per traffico di nfluenze
- Tiziano Renzi, imprenditore, padre dell'ex premier Matteo. Indagato per traffico di influenze
- Carlo Russo, imprenditore farmaceutico. Indagato per traffico di influenze
- Emanuele Saltalamacchia, comandante della legione Toscana dei Carabinieri. Indagato per rivelazione di segreto d'ufficio
Ecco i due falsi attribuiti all'ufficiale del Noe
Gli episodi di falso che la Procura di Roma ha contestato a Gianpaolo Scafarto, il capitano dei carabinieri in forza al Comando Tutela dell'Ambiente che ha svolto le indagini sulla vicenda Consip, sono due e proverebbero come l'inchiesta sia stata viziata da significativi depistaggi a cominciare da un incontro (non suffragato da prove) tra l'imprenditore campano Alfredo Romeo, in carcere dal primo marzo scorso per corruzione per aver versato 100mila euro al dirigente Consip Marco Gasparri, e Tiziano Renzi, il padre dell'ex premier.
Il capitano "ometteva scientemente informazioni"
Nel primo capo di imputazione, il pm Mario Palazzi spiega che Scafarto, per accreditare la tesi del coinvolgimento di personaggi appartenenti ai servizi segreti, "ometteva scientemente informazioni ottenute a seguito delle indagini esperite". In particolare, durante il recupero dei 'pizzini' dall'immondizia a piazza Nicosia, i militari del Noe dichiaravano di aver notato la presenza di persone in abiti civili in atteggiamento sospetto che controllavano le targhe delle macchine parcheggiate e monitoravano le operazioni delle forze del'ordine. In realtà, l'uomo sospettato di essere uno 007 altro non era che un residente in quella strada. Informzazione omessa da Scarfato all'autorità giudiziaria.
"Affermazioni contrarie al vero"
Il secondo episodio di falso contestato all'ufficiale del Noe, riguarda le intercettazioni ambientali effettuate negli uffici della Romeo Gestioni spa il 6 dicembre 2016. Dall'analisi dei nastri emerge che una frase attribuita all'imprenditore napoletano Alfredo Romeo - nella quale si diceva che aveva incontrato Tiziano Renzi - era stata in realtà pronunciata dall'ex parlamentare e collaboratore di Romeo, Italo Bocchino.
Sospetti sulle modalità di indagine del Noe
Questo nuovo elemento si va ad aggiungere alla revoca, avvenuta in seguito alla fuga di notizie, a opera della Procura di della delega all'inchiesta allo stesso Noe, Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Le indagini erano state poi affidate al Nucleo Investigativo di Roma dei carabinieri.
Che cosa è la Consip
E' una società per azioni del Ministero dell'Economia che ne è l'azionista unico e ne decide gli indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione. Nata nel 1997 svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell'ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche. Una 'centrale di committenza' che realizza il programma di razionalizzazione degli acquisti, supporta le singole amministrazioni su tutti gli aspetti del processo di approvvigionamento.
La Consip spiegata dal suo amministratore delegato
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