Salvini ha detto che sul decreto fiscale non ci sono state né 'manine' né scie chimiche. E nemmeno gli alieni

Il leader della Lega 'blinda' l'articolo 9 che ha fatto infuriare i grillini e rilancia: tutti sapevano cosa c'era scritto

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Nessuna manina, nessun errore, nessun complotto: l'articolo 9 è stato discusso ("per ore") con tutto il testo del decreto fiscale e non sarà cambiato. Matteo Salvini interviene da Bolzano per mettere un paletto in apparenza invalicabile alle proteste di Luigi Di Maio e chiarire che tutti sapevano come stavano le cose su quello che le opposizioni chiamano 'condono', ma che per la maggioranza è una 'definizione agevolata'.

Fatto sta,scrive Repubblica, che la questione è diventata un caso politico all'interno del governo. Dopo la furia di Di Maio che in tv ha parlato di un testo manipolato annunciando addirittura una denuncia in procura,  Salvini scarta l'ipotesi di un consiglio dei ministri ("Non possiamo rifare il consiglio dei ministri ogni quarto d'ora. Quando approvo un decreto lo mantengo. Non possiamo ricominciare tutto daccapo") ed è beffardo con l'ipotesi di complotto ventilata dal leader politico dei M5s: "Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni o scie chimiche. Questo è un governo che non ha timidezze, problemi o complotti contro. In consiglio dei ministri c'erano tutti, non c'ero solo io".

All'irritazione dei Cinque Stelle danno voce il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro ("Sono state inserite norme non concordate in Consiglio dei Ministri. Quelle norme spariranno: con noi niente scudi né condoni) e la vceministra dell'Economia M5s, Laura Castelli, che insiste: l'accordo raggiunto il 15 ottobre l'accordo prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri.

Castelli, riporta il Corriere, fa riferimento anche alle parole di Massimo Garavaglia, sottosegretario all'Economia della Lega, che a chi gli chiedeva chi fosse a conoscenza delle norme del decreto fiscale aveva risposto: "Lo sapevano tutti".

 



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