Dopo lo scontro, piuttosto acceso, in commissione Esteri con uno dei leader 5 Stelle Alessandro Di Battista, Pier Ferdinando Casini torna sul tema in un’intervista al Corriere della Sera dove chiarisce la sua posizione, e le sue critiche alla retorica del Movimento. Casini aveva definito “Un intervento cialtronesco” quello di Di Battista. Perché ha reagito così?
"Sono un padre, non mi si può accusare di cinismo su Regeni"
“Ho reagito così perché si parlava del caso Regeni. Io sono un padre, non accetto che qualcuno mi accusi di cinismo su una vicenda come quella, lo riterrei moralmente degradante”, ha spiegato Casini al Corriere. “Ci sono giovani parlamentari preparati e altri pagliacceschi. La questione è più generale: è l’effetto che fa l’altitudine a chi non è abituato” ha continuato.
Il delirio da altitudine
Cosa intende lo spiega più avanti: “I populisti non sono abituati. Per questo ho detto a Di Battista “voi potere anche vincere, ma non potete pensare che tutti si genuflettano”. E poi, a proposito del delirio da altitudine, ho visto che Salvini già si proclama presidente del Consiglio”. E una cosa che non perdona a quelli che definisce “giovani populisti”. “A 30-40 anni hai un’incredibile voglia di arrivare. Questo lo capisco era così anche per me. Ciò che non perdono è la cialtroneria. E ciò che auspico per loro è un po’ di studio supplementare. Anche perché questi “nuovi” politici cambiano discorso a seconda della platea: agli israeliani dicono una cosa, ai palestinesi un’altra. Ma non funziona così, le bugie hanno le gambe corte”.