“Quella piazza non ci appartiene. Io ho deciso da un pezzo. Non vado”. In un’intervista a la Repubblica, come già Mara Carefagna, anche l’ex ministro della Funzione pubblica del governo Berlusconi Renato Brunetta annuncia il suo “no” all’adunata di Salvini, oggi a Piazza San Giovanni.
E lo motiva chiedendosi “contro chi andava in piazza” già un mese fa, al momento della convocazione della manifestazione. La risposta di Brunetta è semplice e lineare, perché l’ex ministro si chiede e chiede ancora una volta a Salvini: ma “chi l’ha fatto nascere quel governo? Chi ha fatto l’auto golpe? Con chi se la prende, con Di Maio al quale ha proposto la presidenza del Consiglio? O con Conte che è stato il suo premier per 14 mesi?”. Secondo il dirigente di Forza Italia “il centrodestra, che oggi è maggioritario nel Paese, lo era anche nel marzo 2018, quando l’amico Matteo ha preferito i 5 Stelle ai suoi alleati naturali” e quella piazza “l’ha convocata quasi per giustificare i suoi errori”.
Brunetta pertanto ritiene che quel centrodestra che un anno e mezzo fa avrebbe potuto andare al governo del Paese oggi “non esista più” perché “quello era il centro più le destre” mentre attualmente in Italia c’è solo “la destra più la destra”. Ovvero, “quella di Salvini più quella di Meloni”. E così, se il centrodestra è maggioritario nel Paese, avverte l’ex ministro, “la destra-destra salviniana, no”. Per questo, con tutto l’affetto che si può volere all’ottantaquattrenne ex presidente del Consiglio, dice Brunetta, “gli dico no”.
E se a Berlusconi Brunetta riconosce “un eccesso di generosità” perché pur di tenere ancora una volta unito il centrodestra “ha messo in campo fisicamente la sua persona, con tutti i rischi che ne conseguono”, al leader di Forza Italia Brunetta ricorda che in politica “l’eccesso di generosità non sempre è un bene” e che ogni tanto “occorra dire dei no”. “Se centrodestra deve essere ancora, che lo sia con pari dignità” chiosa, riferito anche alla querelle sui simboli di Forza Italia e di Fratelli d’Italia esclusi dalla piazza di San Giovanni. “Piccinerie” si limita a dire Brunetta, che però “dimostrano la piccolezza della prassi salviniana”.
Brunetta è altresì convinto che “se la piazza non ha una chiarezza di obiettivi, di idee e di valori il risultato non potrà che essere negativo” perché “vedo una deriva”, in quanto per Salvini “più siamo e meglio stiamo” e questo “vale sia per CasaPound che per Fi”. “E no.. E no.. E no...”, ribadisce per tre volte Bunetta, per poi avvertire: “Attenzione alle piazze. Le leadership le consacra il popolo sovrano, col voto”. Mentre lui propone “una costituente, ma del centrodestra della pari dignità, senza rancore”. Anche perché “il sovranismo di un uomo solo al comando non vince”. Anche per questo motivo Brunetta non ci sarà a San Giovanni.