(AGI) - Roma, 21 lug. - "Qualcuno parla di svolta autoritaria:questa e' un'allucinazione e come tutte le allucinazioni nonpuo' essere smentita con la forza della ragione". Maria ElenaBoschi mette in chiaro le cose e, nella replica in aula alSenato a conclusione del dibattito che precede l'avvio del votosulle riforme, il ministro per le Riforme scandisce, trarumorose proteste nell'emiciclo, che "parlare di svoltailliberale e' una bugia e le bugie in politica non servono". "E' stato un privilegio - spiega - partecipare alladiscussione generale in questi giorni. E' un percorso difficilema affascinante quello che stiamo facendo insieme. Il governoha legato in modo indissolubile il proprio cammino al percorsodelle riforme", una sottolineatura importante che la Boschilega a una precisazione altrettanto 'pesante', alla luce dellamole di emendamenti che gravano sull'iter del pacchetto alSenato: "Ci potra' essere un tentativo di rallentare questocambiamento, un ostruzionismo che ci puo' portare a lavorareuna settimana di piu' e a sacrificare un po' di ferie, ma noimanterremo la promessa di cambiare il paese". E quanto ai tempi, come era gia' chiaro all'inizio, vistala mole di emendamenti presentati, ma ancora in attesa delvaglio di ammissibilita', "mi sembra difficile che oggi siinizi con le votazioni. Cominceremo con l'illustrazione" delprovvedimento, sul quale 'pesano' circa 7.800 emendamenti,osserva Anna Finocchiaro. Si dice soddisfatta, la Boschi, per il fatto che il testosia "ampiamente condiviso" e che "abbia una maggioranza piu'ampia di quella del governo e' un valore aggiunto". Inoltre,sottolinea che si tratta di un "testo depurato dallo scontroideologico". Quindi, ammonisce: "Vorremmo affrontare ladiscussione nel merito, non sulla simpatia o antipatia di chilo ha proposto. Non abbiamo paura delle idee. Come dicevaPratolini: 'Non ha paura delle idee chi ne ha'". "Tutto e' migliorabile, sempre, ma noi sappiamo che suquesta riforma c'e' un consenso ampio anche dal mondoaccademico. La riforma non e' un'approssimazione casuale, mapoggia su spalle solide", rivendica. I relatori. "Ho letto che per il ministro Boschi il tempodella trattativa e' chiuso e ci sono rimasto male... Perche' iosono convinto che buona parte del percorso e' stato fatto incommissione ma ancora una buona parte ci resta da farenell'esame dell'aula", dice Roberto Calderoli quando e' il suoturno di intervenire in aula al Senato. "Abbiamo riportato suibinari - aggiunge - un treno che andava per conto suo". Da Anna Finocchiaro arrivano parole destinate a pesare,considerato lo spazio che i frondisti hanno nel suo partito,come in quello dell'altro grande contraente, FI. "Invito icolleghi, fermo restando che quest'aula e' sovrana - avverte lacapogruppo Pd al Senato - a riflettere sui toni che imprimiamoal nostro dibattito perche' rischiamo di perdere per strada lapulizia dell'opera alla quale siamo chiamati, il rigore deldisegno costituzionale. Le parole, se utilizzate con violenza,rischiano di diventare inutili. Le parole 'regime', 'derivaautoritaria', 'violenza sulla Costituzione' se pronunciate inquest'aula sono macigni. Questa conclusione arriva dopo trentaore di discussione generale in Aula e anni di dibattito sulleriforme costituzionali. Dire che il lavoro e' segnato dafretta, approssimazione e accelerazione non e' aderente allarealta' dei fatti". (AGI)