Articolo aggiornato alle ore 13,54 del 6 luglio 2018.
Arresti domiciliari per il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella: il 59enne esponente dl Pd, alla guida della regione dal 2013, è fra le 30 persone sottoposte a misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta per reati contro la Pubblica amministrazione. In particolare sarebbero coinvolti nell'inchiesta della Procura di Matera per questioni connesse a concorsi e nomine nella sanità lucana anche il direttore generale e la direttrice dell'azienda sanitaria di Matera. Il Pd lucano aveva dato recentemente mandato a Pittella, fratello dell’ex senatore ed eurodeputato Gianni, di correre per un secondo mandato in Regione alle elezioni previste tra fine anno e inizio 2019.
Nell'inchiesta della Procura di Matera che ha ad oggetto "la mercificazione della funzione pubblica, la spartizione partitocratica degli incarichi e dei posti messi a concorso nel settore attenzionato della sanità pubblica, che offre uno squallido e disarmante spaccato i cui protagonisti con disinvolta facilità si muovono con un malinteso senso di impunità", spicca, a parere del gip Angela Rosa Nettis, la figura del Governatore Marcello Pittella "che detta le sue regole partitocratiche, trasmette i suoi elenchi, le sue liste 'verdi', le sue direttive; non si sente molto nelle intercettazioni perché è accorto, le sue direttive sono sempre mediate, ma nulla si muove senza i suoi diktat, senza il suo suggello".
Le intercettazioni
"Dobbiamo accontentare tutti", diceva Pittella in un’intercettazione riportata dal Corriere della Sera. Frasi che rivelano come il Governatore si occupasse di gestire sia le nomine dirette sia i concorsi pubblici. Uno dei metodi utilizzati e svelato dalle indagini era quello di decidere le assegnazioni dei posti gonfiando il punteggio ottenuto dai candidati ma anche falsificando i verbali delle commissioni in modo da far risultare che tutti i componenti fossero presenti.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice evidenzia il "Sistema di corruzione e asservimento della funzione pubblica a interessi di parte su sollecitazione di una moltitudine di questuanti". Poi specifica come "Deus ex machina di questa distorsione istituzionale nella sanità lucana è proprio il governatore Marcello Pittella che influenza le scelte gestionali delle aziende sanitarie e ospedaliere interfacciandosi direttamente con i direttori generali che sono stati nominati con validità triennale dalla sua giunta".
Pittella è inoltre accusato di aver raccomandato l’assunzione di persone nella sanità regionale, facendo richieste ai dirigenti da lui nominati in quanto presidente di regione. Le raccomandazioni, hanno specificato i magistrati, provenivano tra gli altri da ambiti “religiosi”.
Spunta il Vescovo di Matera, non indagato
Tra gli altri sponsor - si legge su La Repubblica - che non risultano indagati, gli inquirenti hanno individuato l'ex viceministro degli interni Filippo Bubbico. Mentre il vescovo di Matera Antonio Caiazzo, il deputato nonché ex sottosegretario lucano alla Salute Vito De Filippo (Pd), il deputato barese Gaetano Piepoli (Cd), e il questore di Matera, Paolo Sirna (tutti non indagati) avrebbero sollecitato il commissario straordinario dell'Azienda sanitaria della città dei Sassi, Pietro Quinto, a intercedere su altre vicende, come l'assunzione del figlio di Piepoli alla Fondazione Matera 2019 (mai avvenuta perché secondo il gip gli indagati avrebbero saputo dell'inchiesta).
Quinto, figura chiave dell'inchiesta
Una delle figure chiave dell’inchiesta è proprio il direttore generale dell’Asm (l’azienda sanitaria locale di Matera) Pietro Quinto, per cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Quinto è accusato di corruzione per aver affidato una serie di incarichi legali al professore di diritto amministrativo dell'Università di Bari, Agostino Meale, in cambio della sua disponibilità come relatore della tesi di laurea del figlio e dell'impegno per assicurargli un dottorato di ricerca.