Da caso politico a giallo informatico: è la parabola di quel 'like' che l'ambasciatore italiano in Svizzera, Marco Del Panta, avrebbe messo a un tweet di Carlo Calenda sull'opposizione al governo. A guardare l'account Twitter del 56enne diplomatico fiorentino sembra che gli siano 'piaciute' le parole dell'ex ministro sulla necessità di contrapporsi all'esecutivo Conte: "Continuiamo a opporci a questo Governo individualmente", aveva scritto Calenda, lamentando lo scarso coordinamento all'interno del Pd. Ma lui assicura che non è così.
Continuiamo a opporci a questo Governo individualmente. Senza costruire e coordinare un’azione politica ampia nel paese. Ci sono tantissimi cittadini e forze associative pronte a mobilitarsi. Ma vengono ignorate.Questa è la più grave responsabilità del PD in questo momento.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 17 agosto 2018
Il giornalista de 'La Verita'' Alessandro Rico, ripreso da TicinoNews, ha apertamente criticato l'ambasciatore sottolineando che è "un uomo di Stato il cui compito è rappresentare all'estero il nostro Paese". Sulla stessa lunghezza d'onda il deputato della Lega, Simone Billi, che in una lettera aperta a Del Panta ha sottolineato il suo "estremo stupore": "Mi pare estremamente inopportuno che un ambasciatore dello Stato italiano possa prendere posizioni politiche cosi' chiare contro l'attuale governo. Mi chiedo pertanto se non fosse opportuno per Lei rassegnare le dimissioni dal suo attuale incarico di ambasciatore".
Il giallo
Da parte sua l'ambasciatre smentisce che quel 'like' sia farina del suo sacco e, come riporta Repubblica nella sua ediuzione cartacea, ha presentato una denuncia ai carabinieri contro ignoti perché trovino chi ha violato il suo profilo Twitter. Il diplomatico assicura di non aver mai condiviso sulla sua pagina istituzionale post e commenti di esponenti politici di opposizione come di maggioranza. E ha inviato una lettera proprio alla "Verità" in cui dice di avere ben presente regole e deontologia del suo mestiere che consiste nel rappresentare il Paese all'estero. A prescindere da chi sia al governo.