Altolà M5S al Pd, no modifiche. Si tratta sulle adozioni

Altolà M5S al Pd, no modifiche. Si tratta sulle adozioni
 Manifestazione popolo arcobaleno per Unioni civili (Afg)

Roma - Nel giorno in cui viene siglato l'accordo bipartisan su una riduzione consistente degli emendamenti - eliminando dal tavolo quelli 'canguro' - e sulla necessità di circoscrivere il numero (si ipotizza non più di 15) delle votazioni a scrutinio segreto, i grillini perdono la pazienza. E avvisano il Pd: nessuna modifica al ddl Cirinnà o non lo votiamo. "Noi voteremo compatti il ddl, ma non se impoverito" delle sue parti fondanti, stepchild adoption compresa, mette in chiaro già in mattinata Alberto Airola.

Il clima che si respira ad inizio seduta dei lavori al Senato non è dei più sereni. C'è tensione tra Pd e grillini. E i nervi saltano. Ad alzare la voce è Airola che, interrogato dalla 'madrina' del ddl, la senatrice dem Cirinnà, sulle reali intenzioni del gruppo pentastellato, sbotta: "Mi sono rotto i c.... I problemi li avete voi e risolveteveli voi...". Non sono piaciuti ai 5 Stelle i dubbi dei dem sulla lealtà grillina quando si andranno a votare gli emendamenti al testo delle unioni civili con voto segreto. Né ha fatto piacere ai senatori 5 Stelle il fatto che alcuni esponenti del Pd abbiano dato credito a un retroscena giornalistico, in cui viene raffigurato un Movimento 5 Stelle diviso e pronto a mediare con il Vaticano. Insomma, "basta trattare. Andiamo in Aula e votiamo. Lì si vedra'", taglia corto Airola.

Ma se da una parte i 5 Stelle ribadiscono che voteranno il ddl Cirinnà solo se il testo non sarà modificato, dall'altro l'area cattolica dem è in movimento per non chiudere la porta ai centristi di Ap e tentare una mediazione sulle adozioni. La strada, avvertono subito da ambo le parti, è in salita. Ap, almeno ufficialmente, insiste sullo stralcio dell'articolo 5, mentre i cattolici Pd sanno che è un'ipotesi non più percorribile. La trattativa è in corso, tra i più attivi c'e' Giorgio Tonini, che pero' mette le mani avanti: "Stiamo valutando. Vediamo, siamo solo alle prime battute". Nel Pd non si esclude nulla, ma dalla maggioranza viene ribadita la linea fin qui seguita: il testo delle unioni civili non puo' essere stravolto. Ci saranno modifiche ma nessuno stralcio. Il punto di caduta potrebbe essere, ragionano nel Pd, la fattispecie dell'affido preadottivo. Ma si tratta di ipotesi, viene subito specificato. E comunque, l'importante e' che il ddl venga approvato.

Chi fa di conto nel Pd, senza abbassare la guardia, si spinge ad ipotizzare che le 'defezioni' interne alla fine saranno contenute. Così come si dà per scontato il voto favorevole dei grillini anche sulle modifiche soft contenute negli emendamenti Lumia. Sempre fonti Pd non escludono poi che, nel segreto dell'urna, voti aggiuntivi arrivino dai laici di FI e da diversi senatori di Ap. "Alfano deve dare un segnale chiaro all'esterno - è il ragionamento in casa dem - e deve soprattutto tenere unito il suo gruppo, ma non farà barricate". Come del resto assicura la ministra Lorenzin: "Non c'e' crisi di governo, sono temi bioetici". Certo, per il Pd resta l'incognita di possibili trabocchetti in Aula, quando si voterà a scrutinio segreto: chi garantisce che i 5 Stelle manterranno fede alla parola data?

Intanto pero', e' la soddisfazione dei vertici del gruppo dem al Senato, con l'accordo sugli emendamenti abbiamo evitato il caos. Le prime votazioni inizieranno da mercoledi' pomeriggio e, se regge il clima di collaborazione instaurato oggi dal Pd, che ha riunito tutti i capigruppo delle forze presenti al Senato, i tempi per l'ok finale potrebbero non essere cosi' lunghi. La collaborazione tra le forze politiche viene salutata con favore anche dalla stessa presidenza di palazzo Madama, a cui spettera' l'ultima parola sia sulla ammissibilita' degli emendamenti che sul via libera alle votazioni segrete. (AGI)