(AGI) - Roma, 27 set. - E' morto a Roma Pietro Ingrao, uno deipadri della sinistra italiana, storico dirigente del Pci e expresidente della Camera. Ingrao aveva compiuto 100 anni il 30marzo scorso. "Nelle citta' venni al tempo del disordine,quando la fame regnava. Tra gli uomini venni al tempo dellerivolte, e mi ribellai assieme a loro": cosi' Pietro Ingraoaveva affidato il suo saluto ai lettori del web sul suo sitoInternet. E questi versi di Bertolt Brecht riassumono infattila sua vita, e il suo grande impegno che ha segnato oltrecinquant'anni di storia italiana. La sinistra e tutto il mondopolitico piange ora la sua morte, avvenuta a Roma all'eta' di100 anni (li aveva compiuti il 30 marzo scorso). Storicoesponente del Pci e grande protagonista della storia politicadel nostro paese, in "Volevo la luna" (pubblicata nel 2007),Ingrao aveva affidato le sue riflessioni sui grandi temi delnostro tempo, ossia la pace, la democrazia, il razzismo, lelotte operaie. Ricordato anche come il fondatore della"certezza del dubbio", fu celebre il passaggio di uno dei suoidiscorsi, a proposito della drammatica repressione dellarivolta ungherese nel 1956: "Non sarei sincero se dicessi a voiche sono rimasto persuaso...".
Non era una sconfessione, mapiuttosto l'acuto invito a considerare il dubbio non come unostacolo o un impedimento a rinnovarsi, quanto la chiave divolta del pensiero politico e della modernita'. Concetto'sposato' da molti intellettuali e politici del nostro tempo. L'ingresso di Ingrao nel mondo della politica risale al1936, quando l'aggressione franchista alla Repubblica spagnolalo induce a intensificare i suoi contatti con altri giovaniantifascisti. Dopo un periodo in clandestinita', nel 1947 vienenominato direttore dell'Unita', carica che ricoprira' fino al1956. Nel 1948 entra nel comitato centrale del Pc e vieneeletto deputato per la prima volta: sara' rieletto per diecilegislature consecutive. Fu lui, nel 1992, a chiedere di nonessere ricandidato piu'. Per 10 anni, dal 1956 al 1966, feceparte della segreteria Pci e divento' punto di riferimento perl'ala sinistra del Pci e per chi voleva rifondare l'identita'comunista rompendo con lo stalinismo. Nel 1968, viene elettopresidente del gruppo parlamentare comunista alla Camera e nel1976 viene eletto presidente. Vive cosi' in prima linea igiorni drammatici del sequestro Moro, ma nel '79 chiede diessere sollevato dell'incarico. Nel 1991 aderisce poi al Pds,ma abbandona il partito nel 1993, aderendo a RifondazioneComunista cui rimarra' iscritto fino al 2008.
Mattarella, sua passione un esempio e patrimonio Paese
"Desidero esprimere la mia vicinanza e i sensi di profondo cordoglio ai familiari di Pietro Ingrao, agli amici e ai tanti che nel tempo hanno condiviso le sue battaglie politiche e che si sono formati nel confronto con il suo pensiero critico". Lo sottolinea in una nota il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Ingrao - ricorda il Capo dello Stato - e' stato una personalita' di grande rilievo non soltanto per la parte politica nella quale ha militato con impegno e dedizione. E' stato un leader importante nella nostra storia repubblicana". E' stato presidente della Camera in un passaggio travagliato e difficile della vita del Paese. E le istituzioni, segnate dai valori della Carta costituzionale, hanno rappresentato per lui un limite entro cui svolgere una corretta competizione di idee ma al tempo stesso un orizzonte democratico, che andava invece sempre piu' allargato ai nuovi soggetti sociali e agli esclusi. Non ha avuto paura di esplorare terreni nuovi, ne' di esprimere dissenso, anche quando questo lo ha esposto a sacrifici sul piano personale. Nel difendere il proprio punto di vista ha tuttavia sempre cercato di assumere una visione nazionale e di tenere vivo il confronto con gli altri. La poesia era una sua grande passione. E nelle parole della poesia ha spesso cercato di descrivere quelle contraddizioni insanabili, quel dualismo tra speranze e realta', che sono poi la molla inesauribile nella ricerca di un futuro migliore. Gli ultimi anni di Ingrao sono stati ancora dedicati alla ricerca. Questa volta piu' centrata sull'uomo, sul suo destino, sul rapporto con la natura, sulla frontiera sempre in movimento tra modernita' e democrazia. La sua passione - conclude Mattarella - restera' un patrimonio del Paese e la sua liberta' interiore e' un esempio per le giovani generazioni".
Renzi: mancheranno la sua passione e il suo sguardo
"Con Pietro Ingrao scompare uno dei protagonisti della storia della sinistra italiana. A tutti noi mancherà la sua passione, la sua sobrietà, il suo sguardo, la sua inquietudine che ne hanno fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del Novecento, della sinistra, del nostro Paese". Cosi' il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Napolitano, forte commozione per amicizia indistruttibile
Il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano "in questo momento di forte commozione per la notizia della scomparsa di Pietro Ingrao", ricorda in una nota "le considerazioni e i sentimenti espressi in occasione dell'ultimo e penultimo compleanno dell'amico Ingrao, a suggello di un rapporto durato per entrambi tutta la vita: in termini di amicizia indistruttibile e di comune partecipazione all prove piu' belle, e alle piu' drammatiche, vissute insieme per decenni". Alla nota sono allegati i due messaggi di auguri a Ingrao: "La tua presenza, la tua immagine, i tuoi pensieri - scriveva Napolitano nel marzo 2014 - continuano a rappresentare una fonte di ispirazione e di insegnamento innanzitutto morale cui, ne sono certo, tanti giovani sapranno attingere. E in quanto a noi due, posso ancora una volta ricordare che esemplare e' stata la solidarieta' fraterna che ci ha unito, mai incrinata da diversita' di opinione che hanno costituito il sale della nostra appartenenza e azione comune? Credo proprio di si', interpretando anche il tuo sentimento di cui ho avuto tanti segni, anche, da ultimo, in questi anni di mia piu' elevata e complessa responsabilita' istituzionale". Mentre nel marzo di quest'anno, 100mo compleanno di Ingrao, Napolitano scriveva: " Ti giunga l'affettuoso saluto ed augurio che mi dettano un'amicizia mai venuta meno e il rapporto indistruttibile che ci lega alle prove piu' belle e alle piu' drammatiche vissute insieme per decenni".
Fassino, ha segnato storia democrazia
"Un uomo che ha segnato profondamente la storia della sinistra italiana e della democrazia del nostro Paese. Dalle riflessioni sull' 'indimenticabile 56' al ruolo dirigente svolto per anni nel Pci, in Parlamento e nella suprema carica di Presidente della Camera, Pietro Ingrao, sempre attento a sollecitare I'il dubbio e la ricerca critica, ha rappresentato per generazioni intere un punto di riferimento politico culturale e morale". Con queste parole il sindaco di Torino e presidente dell'Anci Piero Fassino ha espresso il cordoglio suo e della Citta' per la scomparsa di Pietro Ingrao.
Prodi, abnegazione e rigore al servizio del Paese
"Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Pietro Ingrao. Di lui voglio ricordare l'abnegazione e il rigore che ne hanno contraddistinto l'impegno al servizio della politica del paese e delle sue istituzioni. Rivolgo alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene vanno le mie piu' sincere condoglianze". Cosi' Romano Prodi in una nota.
Boldrini, profondo cordoglio, Camera sapra' onorarlo
"Profondo cordoglio per morte Pietro Ingrao, storico presidente della Camera e grande figura della democrazia. Montecitorio sapra' onorarlo". Lo scrive su twitter il presidente della Camera Laura Boldrini.