Torino - L'ultima volta fu nel 2001 quando si andò al secondo turno nella sfida tra Sergio Chiamparino e Roberto Rosso, allora candidato per Forza Italia. Erano quindi 15 anni, come ha fatto notare ieri notte Chiara Appendino, sottolineando il "risultato storico" che Torino non sceglieva il sindaco al ballottaggio. Fra 15 giorni, invece, i torinesi dovranno decidere se confermare come primo cittadino Piero Fassino, forte al primo turno del 41,84%, o scegliere la pentastellata trentaduenne Chiara Appendino, che nel voto di ieri ha ottenuto il 30,9%. Il dato certo che, per ora, emerge dalle urne e' che il Pd con il 29,77% non e' piu' il primo partito in citta' superato dal M5S che si attesta al 30,01% rispetto al 5,26% di cinque anni fa e che nel capoluogo piemontese la percentuale dei votanti si e' attestata al 57,19% rispetto al 66,53% del 2011.
"Andiamo al ballottaggio con fiducia - dice Piero Fassino - abbiamo un distacco significativo e un consenso largo nella citta'. Mi rivolgero' a tutti i cittadini non e' il momento per operazioni politicistiche". Ma anche Chiara Appendino sembra guardare con fiducia al voto che ci sara' fra due settimane: "Torino e' la roccaforte del Pd, - ha detto, oggi, in conferenza stampa - quindi quello che abbiamo ottenuto e' un risultato storico. Credo che il gap sia colmabile". E per il ballottaggio si guarda ora a cosa succedera' nel centrodestra, che si e' presentato fortemente frammentato a questo appuntamento elettorale: il notaio torinese Alberto Morano, candidato della Lega Nord e di FdI porta a casa un 8,39%, mentre Osvaldo Napoli di Forza Italia ed il centrista Roberto Rosso, registrano, rispettivamente, un 5,31% ed un 5,05%. Per ora gli echi arrivano da fuori citta', con il leader della Lega Matteo Salvini, che dice: " Io non sono il padrone del voto dei leghisti, ma se fossi a Roma non voterei Giachetti e a Torino non voterei Fassino". (AGI)