'Bella ciao' e pugni chiusi per l'ultimo saluto a Ingrao
ADV
ADV
'Bella ciao' e pugni chiusi per l'ultimo saluto a Ingrao

'Bella ciao' e pugni chiusi per l'ultimo saluto a Ingrao

di lettura
(AGI) - Roma, 30 set. - Pugni chiusi, bandiere rosse e 'Bellaciao'. Piazza Montecitorio ha salutato cosi' Pietro Ingrao,scomparso domenica scorsa all'eta' di 100 anni. Sul palco iparenti e le autorita' (il Presidente della Repubblica, SergioMattarella, i presidenti di Camera e Senato, Boldrini eGrasso), attorno al feretro i vecchi militanti del Pci, glioperai, gli intellettuali, i partigiani ma anche don Ciotti;tutti uniti nel ricordo del 'comunista del dubbio', tuttiaccomunati dall'affetto per l'uomo che voleva la luna,parlamentare per dieci legislature ed ex presidentedell'Assemblea. Per il commiato si sono dati appuntamento lavecchia guardia della sinistra italiana (Giorgio Napolitano,Emanuele Macaluso, Ettore Scola) e la nuova generazione, con ilpresidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, iministri Andrea Orlando, Maria Elena Boschi, Marianna Madia, icapigruppo del Pd, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Tante le coronedi fiori e tante le bandiere, quelle del Pci e di Rifondazione,in primis, ma anche quelle dell'Urss, della Cgil, quelle dellaPalestina, quelle della Fiom. E qualcuno ha notato anchel'assenza del Tricolore, fatta eccezione per quello chesventolava a mezz'asta sul balcone di Montecitorio. PietroIngrao, ha detto Laura Boldrini aprendo il rito, "ha insegnatoa diverse generazioni che la politica puo' essere una cosabella, per il bene comune e non per tornaconto personale. E'stato uno straordinario presidente della Camera. Lui, uomo diparte, fu in grado di svolgere questo ruolo con estremaimparzialita'". Della sinistra, di ieri e di oggi, ha parlatoinvece Alfredo Reichlin, altro storico dirigente del Pci: "Diquesta antica parola si sono persi molti significati. Forse misbaglio, ma sento rinascere il bisogno di uomini che pensano eguardano lontano. Ingrao ci ha detto che la politica non puo'ridursi a mercato a lotte di potere. Era uomo giusto, cosi' lagente lo ha percepito. Abbiamo bisogno di uomini come lui, dinuovi dubbi e nuove analisi". Toccante l'intervento del registaEttore Scola, amico di lunga data di Ingrao. "Era un uomo chefaceva innamorare le persone. Ho conosciuto la sua lealta', chelo portava sempre a interrogarsi sulle sue idee, e la sua forzadi oratore capace di far esplodere di passione politica lepiazze". Alla fine del rito il feretro (sul quale erano statiappoggiati un caschetto blu degli operai delle acciaierie diTerni e la sciarpa rossa di don Gallo) e' stato portato viasulle note di 'Bella ciao' e di 'Amara terra mia' e tra gliapplausi della folla. (AGI).
ADV