Totoministri: resta la Boschi, ma il nodo da sciogliere è Luca Lotti
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Totoministri: resta la Boschi, ma il nodo da sciogliere è Luca Lotti

Totoministri: resta la Boschi, ma il nodo da sciogliere è Luca Lotti

di Andrea Cauti
Paolo Gentiloni (quirinale.it) 
Paolo Gentiloni (quirinale.it) 
Roma - Paolo Gentiloni, premier incaricato da Sergio Mattarella di formare il nuovo governo, ha iniziato oggi pomeriggio le consultazioni che concluderà domani verso le 13.30 e poi, come promesso, potrebbe subito sciogliere la riserva e salire al Quirinale. Chi farà parte del nuovo esecutivo? Quanti dei ministri di Matteo Renzi saranno confermati e quanti cambieranno dicastero o lasceranno il governo? Chi sono le new entry? Il toto-ministri impazza e i grandi quotidiani cercano di anticipare la ‘squadra’ di Gentiloni. Tutte le testate concordano nel ritenere che resteranno nell’esecutivo Angelino Alfano (al Viminale o alla Farnesina), Pier Carlo Padoan, Andrea Orlando, Dario Franceschini (al MiBac o alla Farnesina), Roberta Pinotti, Carlo Calenda (al Mise o alla Farnesina), Grazianio Delrio e Maria Elena Boschi (depotenziata: perderebbe le Riforme e manterrebbe le Pari opportunità e i Rapporti col Parlamento). Sicuri silurati i ministri del governo Renzi dell’Istruzione (Stefania Giannini), del Lavoro (Giuliano Poletti) e dell’Ambiente (Gianluca Galletti). Riconfermato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti che, secondo alcuni giornali, potrebbe assumere anche la delega ai servizi segreti. Un passaggio che però innescherebbe una serie di spostamenti di poltrone. Un altro elemento politico importante è la probabile entrata nell’esecutivo di Ala, il gruppo di Denis Verdini, che potrebbe avere uno o due ministeri, seppure non di primo piano.
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I nomi ‘noti’, infine, che potrebbero entrare nel governo Gentiloni sono quelli di Piero Fassino e Pier Ferdinando Casini (Esteri), Marco Minniti (Interno), Ermete Realacci (Ambiente), Anna Finocchiaro e Roberto Giachetti (Riforme), Marcello Pera e Giuliano Urbani (Istruzione).
Vediamo in dettaglio.
I ministri confermati:
  • Pier Carlo Padoan all’Economia
  • Andrea Orlando alla Giustizia
  • Roberta Pinotti alla Difesa
  • Dario Franceschini ai Beni culturali
  • Graziano Delrio alle Infrastrutture
  • Maria Elena Boschi alle Pari opportunità e i Rapporti con il Parlamento (cede le Riforme)
  • Luca Lotti resta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti
I nuovi ministri:
  • Ministro degli Esteri. Angelino Afano, che lascia il Viminale
  • Ministro dell’Interno. Marco Minniti che lascia i servizi segreti a Lotti
  • Ministro per le Riforme. Anna Finocchiaro sostituirebbe Maria Elena Boschi
  • Ministro dell’Istruzione. Al posto di Stefania Giannini arriverebbe Teresa Bellanova o Tommaso Nannicini
  • Ministro dell’Ambiente. Al posto di Gianluca Galletti è concreta l’ipotesi di Ermete Realacci
Ministri confermati:
  • Angelino Alfano all’Interno, anche se potrebbe traslocare al ministero degli Esteri (a succedergli al Viminale sarebbe Marco Minniti, che lascerebbe la delega ai Servizi segreti a Luca Lotti)
  • Pier Carlo Padoan all’Economia
  • Enrico Costa agli Affari regionali.
  • Dario Franceschini ai Beni culturali
  • Andrea Orlando alla Giustizia
  • Graziano Delrio alle Infrastrutture e Trasporti
  • Roberta Pinotti alla Difesa
  • Maria Elena Boschi alle Pari opportunità e i Rapporti con il Parlamento (cede le Riforme)
  • Maurizio Martina all’Agricoltura
  • Carlo Calenda alle Attività produttive e Sviluppo economico se non passerà agli Esteri
  • Luca Lotti resta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
I nuovi ministri:
  • Ministro degli Esteri. In lizza per il dicastero lasciato libero da Gentiloni ci sarebbebbero Angelino Alfano, Piero Fassino, Carlo Calenda. Il Sole riferisce che secondo voci che circolano in ambienti parlamentari in corsa ci sono anche Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera oggi a capo della commissione Esteri e l'ambasciatrice Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina, molto stimata da Gentiloni.
  • Ministro per le Riforme. Maria Elena Boschi cederebbe il dicastero a Emanuele Fiano
  • Ministro dell’Istruzione. Stefania Giannini potrebbe lasciare viale Trastevere a favore di Francesca Puglisi, senatrice e responsabile Scuola del Pd
  • Ministro della Pubblica amministrazione. A rischio la conferma di Marianna Madia
  • Ministro della Salute. In dubbio la conferma di Beatrice Lorenzin
  • Ministro del Lavoro. Giuliano Poletti dovrebbe cedere il posto a Teresa Bellanova, ex sindacalista Cgil, oggi viceministro allo Sviluppo economico.
Anche per il Sole il gruppo Ala di Denis Verdini dovrebbe ottenere un ministero. Tra le possibili novità, l’upgrade a ministro (oggi è vice di Pier Carlo Padoan a via XX settembre) per Enrico Zanetti. Nella lista di Verdini, però, ci sarebbero anche Marcello Pera, ex presidente del Senato e Saverio Romano.
Ministri confermati:
  • Angelino Alfano all’Interno
  • Beatrice Lorenzin alla Salute
  • Maria Elena Boschi ai Rapporti con il Parlamento e le Pari Opportunità (perde le Riforme)
  • Carlo Calenda allo Sviluppo economico
  • Andrea Orlando alla Giustizia
  • Marianna Madia alla Pubblica amministrazione
  • Pier Carlo Padoan all’Economia
  • Roberta Pinotti alla Difesa
  • Dario Franceschini alla Cultura se non andrà agli Esteri
  • Luca Lotti resta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
I nuovi ministri:
  • Ministro degli Esteri. In ‘pole’ per sostituire Gentiloni è l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, già suo capo di gabinetto e prima donna segretario generale della Farnesina. Altri candidati forti sono l’ex sindaco di Torino Piero Fassino sponosizzato da Franceschini e lo stesso titolare del MiBac. Un quarto candidato possibile è Carlo Calenda, già ambasciatore italiano a Bruxelles, ma un suo incarico creerebbe il problema di trovare un nuovo inquilino per il Mise.
  • Ministro per le Riforme. Da Maria Elena Boschi passerebbero a Roberto Giachetti, ex candidato Pd al Campidoglio
  • Ministero del Lavoro. Giuliano Poletti non sarà confermato e sarà sostituito da Teresa Bellanova, ex sindacalista Cgil e ora vice ministro del Mise e già sottosegretaria al Lavoro.
  • Ministero dell’Istruzione. Stefania Giannini dovrebbe lasciare il posto alla senatrice Francesca Puglisi oppure alla deputata Simona Malpezzi, vicina a Lorenzo Guerini
  • Ministero dell’Ambiente. Gianluca Galletti potrebbe traslocare al ministero per la Famiglia e al suo posto arriverebbe l’ex presidente di Legambiente e deputato Pd Ermete Realacci.
  • Ministero delle Politiche agricole. Maurizio Martina dovrebbe lasciare per essere nominato vice segretario del Pd. Al suo posto un parlamentare di Ala, il gruppo di Verdini che avrebbe chiesto un ministero e alcune poltrone da sottosegretari per i suoi.
I ministri confermati:
  • Angelino Alfano all’interno
  • Pier Carlo Padoan all’Economia
  • Roberta Pinotti alla Difesa
  • Andrea Orlando alla Giustizia
  • Dario Franceschini ai Beni culturali se non andrà agli Esteri
  • Luca Lotti resta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
  • Ministro degli Esteri. In pole anche per La Stampa c’è l’ambasciatrice Elisabetta Belloni che sarebbe un ministro ‘tecnico’. In lizza anche Piero Fassino, della corrente «Areadem» di Franceschini, o dello stesso ministro della Cultura che potrebbe trasferirsi dal centro al Lungotevere. Oppure, potrebbe arrivare Carlo Calenda, per un periodo ambasciatore italiano a Bruxelles.
  • Ministro del Lavoro. Probabile l’abbandono di Giuliano Poletti che sarebbe sostituito con Teresa Bellanova, ex sindacalista Cgil, o con il sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini.
  • Ministro della Pubblica amministrazione. A rischio la conferma di Marianna Madia
  • Ministro della Salute. A rischio anche la conferma di Beatrice Lorenzin
  • Ministro dell’Istruzione. Stefania Giannini dovrebbe lasciare il posto a Francesca Puglisi. Ma c’è anche la possibilità che Ala, il gruppo di Verdini, chieda quella casella per l’ex presidente del Senato Marcello Pera o per l’ex ministro Giuliano Urbani
  • Ministro dell’Ambiente. Gianluca Galletti potrebbe essere sostituito dall’ex presidente di Legambiente e deputato Pd Ermete Realacci
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