Roma - La finestra per le urne si potrebbe aprire tra aprile e giugno. Al momento l'ipotesi è che si andrà al voto dopo il G7, ma non è escluso che il summit in Sicilia possa tenersi con un nuovo presidente del Consiglio già in carica. Sergio Mattarella pensa a "una soluzione rapida della crisi" e prosegue con pazienza nel secondo giorno delle sue consultazioni con una sola piccola sorpresa da registrare, il sì di Gal con i suoi 14 senatori all'ingresso in una eventuale maggioranza. Ma la sua pazienza e la "prudenza" che gli ha riconosciuto anche un articolo del Financial Times sono messe a dura prova dalle notizie che giungono dai mercati e da Francoforte su Mps.
Qui tutti i retroscena e gli scenari disegnati dalla stampa
The geography of Italy's No vote on reform https://t.co/lBUx7uM7dE pic.twitter.com/8i3Ol2dp4j
— Financial Times (@FT) 9 dicembre 2016
Libero, citando il Fatto Quotidiano, parla dell'"esilio" di Maria Elena Boschi e sottolinea che Matteo Renzi non l'abbia nemmeno citata nel suo discorso nella notte del referendum. "Mercoledì 7 dicembre, Maria Elena è tornata a Laterina, in Toscana, nella casa di famiglia. I contatti con il presidente del Consiglio dimissionario, riporta il Fatto quotidiano, sono praticamente nulli. Renzi ha sentito costantemente i suoi fedelissimi. Ma alla Boschi, niente, nemmeno una telefonata. E giovedì 8 dicembre, per l'Immacolata, lei è rimasta chiusa in casa. Non è nemmeno andata a messa, come è solita fare al mattino".
Il Foglio torna sul 'peso politico' di Matteo Renzi e sostiene, sulla base di un'analisi dell'Istituto Piepoli, che se corresse da solo oggi incasserebbe più voti del Pd. "L'ipotesi di un nuovo partito guidato dal premier Matteo Renzi e disgiunto dal Pd, pur essendo un'ipotesi molto remota, comincia a farsi largo nello scenario politico. Secondo un recente sondaggio dell'Istituto Piepoli, un terzo degli intervistati (il 33 per cento) si è detto disposto a votare un soggetto politico plasmato dal premier. Un dato sorprendete perché supera il numero complessivo di quanti, nelle intenzioni di voto, si dicono più propensi a votare per il Pd (32, 5 per cento)."
Il borsino di chi sale e chi scende nel toto-premier lo fa il Corriere che cita "Gentiloni, Padoan, Delrio, Grasso, Calenda. Ma anche voci su Mogherini e Prodi", mentre Francesco Verderami ricostruisce la storia politica di Dario Franceschini, uno dei favoriti tra i candidati.
Niente male i retroscena: ieri ho fatto accordo con Berlusconi,oggi con D'Alema. Anticipo per i giornalisti: domani con Grillo e poi Salvini
— Dario Franceschini (@dariofrance) 9 dicembre 2016
Il Giornale dedica spazio alla polemica che infuria sui social sul maglione che Agnese Renzi indossava la sera delel dimissioni del martito