Roma - Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, è arrivata all'Altare della Patria per deporre una corona d'alloro al sacrario del milite ignoto, come prevede il cerimoniale di insediamento del nuovo primo cittadino. Scesa da un taxi (su cui è salita per poter entrare nella ztl, mentre prima era a bordo di una macchina guidata da un attivista M5S) e indossata la fascia tricolore, Raggi e' stata accolta dagli applausi dei sostenitori presenti ai piedi del Vittoriano, tra i quali spunta anche una bandiera del Movimento 5 Stelle. Tra turisti e curiosi, è presente anche "D'Artagnan", il supporter in costume del sindaco che già aveva fatto la sua apparizione durante la notte della vittoria elettorale. "Grande sindaco", "brava Virginia", le hanno urlato dalla folla.
E proprio nel giorno in cui si insedia come sindaco di Roma, il Codacons recapita a Virginia Raggi la prima diffida per chiedere di intervenire subito per risolvere le infiltrazioni d'acqua nella stazione della metro A Termini. Secondo il Codacons perdite presso la banchina della fermata, "bagnano il pavimento e rappresentano un pericolo per la sicurezza degli utenti". Secondo il Codacons, "l'intervento tecnico posto in essere da Atac risulterebbe quello di mettere dei secchi sotto le perdite - scrive il Codacons nella diffida - secchi che naturalmente, riempendosi, hanno come conseguenza la fuoriuscita dell'acqua con allagamento di tutta la parte attigua con serio rischio per l'incolumità degli utenti e con pericolo di cadute". La situazione si protrae da oltre 20 giorni, sostiene l'associazione di consumatori.
"Io mi ricordo quando tutti ci dicevano che il grande banco di prova era entrare in Parlamento, e che saremmo diventati come gli altri. Invece non è successo, siamo stati coerenti e ce l'abbiamo fatta. E proprio questo ci ha permesso di arrivare dove siamo oggi, a governare queste due grandi città. Io credo che supereremo anche questa prova, ma sia chiara una cosa: abbiamo ereditato situazioni difficili, soprattutto a Roma, nulla si cambia in un giorno". Cosi' Roberto Fico, deputato M5S e membro del Direttorio, in un'intervista al Gr1 Rai. Sul fatto che il primo scoglio per Virginia Raggi sara' rinegoziare il debito di Roma capitale e che l'interlocutore sara' comunque il governo Renzi, osserva: "Renzi e' il presidente del Consiglio, ma non e' lo Stato. Se le proposte di Virginia Raggi sono, e io ne sono certo, buone al punto tale da migliorare la vita dei cittadini romani, non si potra' dire di no solo per ostruzionismo ideologico e politico. Cassa depositi e prestiti dovra' guardare al contenuto delle proposte, altrimenti e' antistato". (AGI)