di Monica Setta
E' stata la prima scelta di Giorgia Meloni come candidato sindaco di Roma. Se Rita Dalla Chiesa avesse detto sì anche Silvio Berlusconi avrebbe puntato su di lei. Ma la conduttrice tv ha detto no, anzi si è trovata d'accordo con il programma dem del moderato Alfio Marchini che considera una persona perbene. Oggi, però, al ballottaggio Rita Dalla Chiesa punta su Roberto Giachetti. "Non solo voterò Giachetti" anticipa ad Agi" ma consiglierò a Giorgia, a cui voglio molto bene, di convergere su di lui. Il movimento 5 stelle di Virginia Raggi non può accogliere i voti di un centro destra che vuole sicurezza, legalità, moderazione, rigore e tanto welfare in più" . Ma perché Rita Dalla Chiesa dice no alla Raggi, proprio lei che ē sempre stata dalla parte delle donne ed ha condotto su Radionorba un programma di successo intitolato proprio "Le donne lo sanno"?" Credo che l'inesperienza politica della Raggi non sia adatta a governare una capitale così disastrata come Roma" risponde lei "non ne faccio una questione di genere. Il fatto che lei sarebbe la prima donna sindaco é sicuramente positivo però solo sul piano teorico, non su quello della causa comune dei cittadini romani" . Rita che si beccò un sacco di fischi perchē sul palco di apertura della campagna elettorale della Meloni difese i diritti dei gay, continua a sentire Giorgia e a provare molto affetto per lei. " Siamo diverse ed io sono troppo libera per adeguarmi o per indossare una casacca anche se me lo chiede un'amica cara" confida Dalla Chiesa ad Agi "ma a Giorgia voglio bene. Lei & Berlusconi avrebbero dovuto sancire una grande alleanza per il bene di Roma. La Meloni sarebbe stata anche con la pancia o con un bimbo piccolo un ottimo sindaco". Rita ha sentito via messaggio anche Marchini a cui ha dato il voto al primo turno, ma ora si concentra sul programma di Giachetti. "Un buon programma per il sociale" aggiunge " non mi convince neppure Chiara Appendino a Torino. Se votassi sotto la Mole voterei sicuramente un politico serio è capace come Piero Fassino. Confido nel l'intelligenza degli italiani che il 19 giugno a Roma e a Torino non apriranno le porte ai 5 stelle ma saranno il voto ai candidati del Pd" (AGI)