Roma - La Giunta per il regolamento della Camera ha approvato, con il solo voto di astensione da parte del Movimento 5 Stelle, il codice etico per i deputati. Un codice, tuttavia, che non va a modificare l'attuale regolamento di Montecitorio e per questo non prevede sanzioni per quei deputati che dovessero violare le prescrizioni contenute nel testo, a cui ha lavorato il presidente del gruppo Misto, Pino Pisicchio, poi emendato. L'unica 'punizione' cui vanno incontro i deputati è la pubblicazione sul sito della Camera dell'avvenuta violazione, violazione che sarà riferita anche in Aula (questa è una novità rispetto al testo originario). Altra novità introdotta è il tetto per i regali: da 200 a 250 euro. Ovvero, i deputati non potranno ricevere e accettare doni per un valore che supera i 250 euro. Per la presidente Laura Boldrini si tratta di un "passo importante verso la trasparenza". Il secondo passo sarà l'approvazione del regolamento sulle lobby a Montecitorio: la Giunta tornerà a riunirsi il 26 aprile alle 16.
Il codice etico è composto di 7 capitoli e ha come bussola la trasparenza, viene spiegato. I deputati, infatti, dovranno rendere noti sul sito della Camera tutti gli interessi finanziari, i finanziamenti e le cariche e incarichi ricoperti, anche prima dell'elezione. Inoltre, sarà istituito un Comitato consultivo sulla condotta dei deputati e avrà il compito di svolgere la supervisione sull'applicazione del codice etico e svolgerà una relazione annuale. Nessuna sanzione, tuttavia, per i 'trasgressori': il codice etico risponde all'esigenza per la Camera di dotarsi quanto prima di 'regole di condotta' per i parlamentari, in ottemperanza a quanto richiesto dall'Europa. L'Italia, infatti, risulta essere in ritardo rispetto alla maggior parte dei parlamenti europei, e ad aprile il nostro paese sarà sottoposto al giudizio del Greco (Group of States against Corruption), l'organismo istituito dal Consiglio d'Europa nel 1999 per il contrasto alla corruzione: uno dei criteri di giudizio riguarderà appunto l'adozione da parte delle Camere di un codice deontologico per i propri membri. Da qui la scelta di non prevedere sanzioni specifiche - se non la pubblicazione sul sito della Camera - a carico di quei deputati che non dovessero tenere un comportamento etico. Il motivo è che si è preferito seguire la strada 'più breve', ovvero senza dover intervenire con modifiche sul Regolamento di Montecitorio. Ipotesi che avrebbe inevitabilmente allungato i tempi, in quanto qualsiasi modifica al Regolamento prevede il 'varò da parte dell'Aula. Soddisfatta la presidente Boldrini, che ha ricordato come il prossimo 26 aprile, quando la Giunta si riunirà nuovamente per il via libera al regolamento sulle lobby, si compirà "il secondo passo verso la trasparenza". Codice etico e regolamento delle lobby rappresentano "una novità importante di questa legislatura", ha sottolineato Boldrini. "Il codice entrerà in vigore da subito, sotto forma di protocollo sperimentale. Provo una grande soddisfazione ed anche riconoscenza nei confronti di tutti i colleghi della giunta e di tutti i gruppi che hanno concorso con intelligenza e spirito collaborativo a costruire delle norme che ci collocano all'avanguardia tra le democrazie europee", ha spiegato Pisicchio, secondo il quale "è una scommessa che il Parlamento sta compiendo su se stesso, sulla capacità dei singoli deputati di aderire ad un comportamento etico che può cambiare il rapporto tra rappresentanti e rappresentati in un momento difficile per la politica e le istituzioni". (AGI)