(AGI) - Roma, 16 dic. - Silvio Berlusconi 'sfiducia' Renzi e il suo governo, ma non infierisce sul ministro Boschi, annunciando che Forza Italia non votera' la mozione dei 5 Stelle contro il ministro delle Riforme. E' il premier a finire nel mirino del leader azzurro, non solo perche' "questo governo e' illegittimo, non e' stato votato dagli italiani", ma soprattutto perche' Renzi "vuole essere il solo dominus, vuole tutto, pone suoi uomini ovunque" ed e' "molto, molto grave che nella Consulta non ci sia nemmeno un giudice di centrodestra". Da qui, i "tanti motivi" che hanno indotto il suo partito, assieme a Lega e Fratelli d'Italia, a presentare la mozione di sfiducia contro l'intero esecutivo. Dopo il rinvio fatto a fine novembre, Berlusconi si 'concede' ai riflettori per la tradizionale presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa ("e' da 22 anni che accetta l'invito", fa i conti il giornalista) e ne approfitta per lanciare l'affondo al presidente del Consiglio, nel giorno in cui Renzi taglia fuori Forza Italia dalla trattativa sulla Consulta. Berlusconi non ha digerito lo 'sgarbo' e non lesina critiche, giudicando "balzana" l'idea di affidare la vigilanza e il controllo sui prodotti finanziari delle banche a un arbitro. E ribadisce la necessita' "che vengano risarciti tutti" i cittadini che hanno perso i loro soldi. L'ex premier si spinge oltre e chiede una verifica sui nomi di chi ha ricevuto prestiti dalle quattro banche 'salvate' dal governo. Perche', scandisce il leader azzurro, "si deve sapere se ci sono delle vicinanze non accettabili tra quegli istituti bancari e chi fa politica".
Per Berlusconi "si deve fare trasparenza e si devono pubblicare i nomi di chi ha avuto soldi e non li ha restituiti provocando il dissesto delle banche". Nessun riferimento diretto ai protagonisti della vicenda banca Etruria, ma in diversi dentro Forza Italia non nascondono un retropensiero maligno: "e se si scoprisse che a ricevere prestiti da quelle banche sono stati 'personaggi' vicini a Renzi e Boschi?". Insomma, se il Cavaliere sceglie di non cavalcare le barricate grilline contro Boschi, di certo non risparmia stoccate e dubbi su Renzi. Quanto a se stesso, Berlusconi si dice certo di poter portare il centrodestra al 40%, ma sul suo ruolo definitivo rimanda a dopo la sentenza della Corte di Strasburgo che a suo dire "ribaltera'" la sentenza Mediaset. Cio' non vuol dire che per il momento si fara' da parte: "sono in campo" e "faccio ancora paura alla sinistra", lo dimostra il fatto che "continuano i processi contro di me, come il Ruby ter". Ma nessun timore del voto, anzi "voteremmo anche domani", "se fossi il Capo dello Stato scioglierei le Camere subito", e il candidato premier sara' scelto con l'accordo di Lega e FdI, solo in ultima istanza con le primarie. Berlusconi non si sbilancia su Della Valle quale suo successore, ma non nasconde che lo accoglierebbe a braccia aperte: "magari Della Valle scendesse in campo e facesse le scarpe allasinistra". Infine, nessun annuncio sui candidati sindaci, all'indomani del vertice con Salvini e Meloni: "i nomi li faremo nei primi due mesi del 2016", ma intanto annuncia che incontrera' a breve Stefano Parisi, manager che potrebbe correre per la poltrona di primo cittadino di Milano. (AGI)