L’auto di proprietà è indicata come il mezzo più sicuro per tutti gli spostamenti, meglio ancora se abbinata a mezzi di trasporto ecosostenibili in città, mentre cala nettamente l’utilizzo dei mezzi pubblici anche per tragitti extraurbani. Questi i risultati di un sondaggio condotto da Jaguar Land Rover su un campione di 2.300 utenti, che hanno indicato le scelte di viaggio e di mobilità privilegiate oggi in questa fase di emergenza per la pandemia di Covid-19.
La propria vettura è nettamente percepita come il mezzo più sicuro per gli spostamenti: per il 79% e il 90% dei rispondenti garantisce maggior sicurezza e privacy per spostarsi, rispettivamente, in città e nei viaggi a media o lunga percorrenza. Questa tendenza ha portato a una netta flessione dell’utilizzo del trasporto pubblico nelle città con un -48% rispetto a prima dell’emergenza sanitaria. Anche la fruizione di treno e aereo è diminuita del 46% per quanto riguarda i tragitti ad ampio raggio. Ma l’auto privata rientra in un ampio raggio di scelte quando viene abbinata a esigenze di micromobilità.
Sappiamo bene che ancora in queste settimane in molte regioni italiane ci si può spostare solo a corto raggio e rimanendo il più possibile nel contesto urbano di residenza. E, sempre secondo il sondaggio, c’è infatti un incremento del 7% tra gli intervistati che valutano di abbinare la bicicletta elettrica o il monopattino all’utilizzo dell’autovettura.
In città, parole d’ordine: sicurezza e comodità
Risulta particolarmente apprezzata la possibilità di utilizzare l’auto privata fin dove possibile, per poi passare all’alternativa più sostenibile di una bici elettrica o di un monopattino, magari precedentemente caricati a bordo della propria vettura.
La combinazione con bus e metro segna, invece, decrementi percentuali pari rispettivamente al -28% e -23%. Come si registra una diminuzione relativa all’utilizzo dei servizi di car-sharing: se prima dell’emergenza sanitaria era una modalità di spostamento presa in considerazione dal 62% degli intervistati, adesso solo il 38% dei rispondenti utilizzerebbe un’automobile “condivisa”.
Se guardiamo alle destinazioni a lungo raggio, quando sarà possibile riprendere a viaggiare liberamente tra tutte le regioni, la meta ideale saranno le seconde case per ritagliarsi momenti di relax in compagnia dei familiari. L’88% dei rispondenti ritiene che siano i propri cari la compagnia migliore per condividere giorni di vacanza: un dato raddoppiato rispetto al periodo prima del Covid-19.
C’è un altro piacere che rientra in quelli che quotidianamente rendono felici e soddisfatti i guidatori: liberare la mente, spingere il piede sull’acceleratore e andare alla scoperta di luoghi mozzafiato o particolarmente remoti. La mancanza della piacevole sensazione di guardare il paesaggio scorrere fuori dal finestrino è uno degli aspetti che il 45% degli intervistati ha sofferto maggiormente nel corso della reclusione in casa degli ultimi mesi.
Stile in equilibrio tra urbano e outdoor
L’automobile, inoltre, è stata scelta dal 55% dei rispondenti come mezzo principale anche per caricare le attrezzature necessarie per praticare l’attività fisica preferita. Tra queste, dopo l’insorgere della pandemia, occupano un posto di rilievo gli sport individuali (come golf, surf o climbing) che hanno registrato un incremento del 36% nello scorso periodo estivo.
“Anche dai risultati del sondaggio rivolto ai nostri clienti, l’auto privata ritrova centralità nel modo di viaggiare in generale degli Italiani ed anche nella mobilità dei cittadini delle aree urbane”, dice Daniele Maver, presidente di Jaguar Land Rover Italia. “L’auto propria risponde alle esigenze dei cittadini, particolarmente quando ci sono problemi di spostamenti di anziani, di bambini o quando il mezzo pubblico è insufficiente. Nell’ottica di un efficace equilibrio tra pubblico e privato, ci sono da considerare 3 fattori che favorirebbero gli spostamenti in città senza appesantire il traffico ed il conseguente inquinamento: adeguamento del trasporto pubblico locale, integrazione con la micromobilità e un intelligente utilizzo, ove possibile, dello smart working, come in questa fase post Covid-19, che senza dubbio ottimizzerebbe la mobilità urbana”.
Presente e futuro: l’idea di Jaguar Land Rover
A inizio 2020 si parlava di un anno di svolta in ambito automotive per la diffusione delle auto a batteria. Quali sono i numeri reali in ambito di elettrificazione in seguito all’arrivo della pandemia? Secondo l’elaborazione MOTUS-E con i dati al 31 ottobre, l’exploit del mese di settembre (+9% anno su anno) era dettato dal boom delle immatricolazioni delle vetture che rientravano nel sistema degli incentivi del decreto agosto. Parlando di auto elettriche pure (BEV) e plug-in (PHEV) registriamo, nel mese di ottobre, un +201% per le prime e un boom a +357% per le seconde rispetto allo stesso mese del 2019.
Questo trend non è solo italiano, perché tutta l’Europa continua a crescere. Per esempio la Germania quasi triplica sulle BEV i numeri di settembre dello scorso anno (21.000 contro 6.000), che portano a 98.000 il progressivo a settembre 2020; numeri che se rapportati alle performance in Italia sono davvero rilevanti. Anche considerando le PHEV il mercato elettrico tedesco si attesta a 204.000 veicoli, pari al 10% del totale di tutte le alimentazioni nel mercato tedesco. Fenomeni analoghi si registrano anche in Francia e in Regno Unito.
“La nostra strategia di ripresa si sviluppa su tre fronti: la prima è la dimensione del sogno, dopo due mesi di isolamento in cui abbiamo fantasticato ora ci riaffacciamo alla realtà con desideri e aspirazioni. In questo senso, il sito web viene ripensato in modo più dinamico con un maggiore enfasi ai video; la seconda l'accessibilità, cioè rendere il sogno concreto”, spiega Daniele Maver in una intervista a Il Sole 24 Ore.
L’impegno per veicolare i valori della casa britannica come viene proposto in un momento di così alta attenzione per sicurezza, sostenibilità e innovazione ma anche così difficile per il mercato? “Questo si sviluppa attraverso programma finanziari innovativi. Infatti, i nostri veicoli mantengono un valore residuo alto, per questo stiamo pensando a dei piani finanziari con dei costi mensili più ragionevoli. Infine, la terza dimensione è quella della mobilità. La mobilità invidiare sarà centrale e si vogliono creare nuovi touch point (digitali e reali) con i clienti agevolandoli e aumentando l'interattività. Per esempio con un approccio più personalizzato (parliamo di una nicchia del marcato nazionale e questo rende possibile un approccio del genere) e attento alle esigenze del singolo, andando direttamente a casa sua per presentargli l'auto. È opportuno fare una differenziazione per canale: Pmi e Partite Iva sono le categorie che hanno subito più duramente la situazione cancellando anche previsioni di acquisto. Mentre, i privati, seppur le gravi difficoltà, potrebbero riaffacciarsi all'acquisto e questo porrebbe al centro il ruolo dei concessionari”.
Il settore dell'automotive riparte con nuove proposte e soluzioni di mobilità sicura, ecologica e innovativa nonostante il contesto reso difficile dalla pandemia. Riaccende i motori con nuove idee e la voglia di ascoltare e personalizzare ancora di più i servizi per i clienti.
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