Insieme andiamo lontano: storie di relazioni che uniscono
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Insieme andiamo lontano: storie di relazioni che uniscono

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Nel 1995, di fronte ai conflitti etnici e culturali in Africa, nei Balcani e nel Caucaso, che portarono ai genocidi di Bosnia e Ruanda, l’Organizzazione delle Nazioni Unite dichiarò il primo “Anno per la Tolleranza”. Dall’anno successivo istituì la “Giornata Internazionale per la Tolleranza” con ricorrenza il 16 novembre di ogni anno. Lo scopo, sempre attuale, è ricordare i princìpi che hanno ispirato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Con l’obiettivo di diffondere un valore alla base dei diritti umani universali e delle libertà fondamentali di ogni persona: il benessere, la libertà e il progresso in tutto il mondo e anche la tolleranza, il rispetto, il dialogo e la cooperazione tra le diverse culture, civiltà e popoli.

Iman Tairi e Said Iguerb lavorano per Eni Algeria, in questa puntata dei podcast di Agi per Eni ci raccontano la loro esperienza toccando temi importanti come la multiculturalità, l’inclusività, i pregiudizi che purtroppo pesano ancora tanto in un contesto di varie diversità.

Un seme da coltivare

La tolleranza non è solo un dovere morale, rappresenta un elemento politico e legale che gli stati membri sono chiamati a promuovere attraverso una legislazione che garantisca pari opportunità a tutti i membri della società. Quindi non solo il dovere morale di ogni individuo, ma anche e soprattutto quello degli Stati nazionali, attraverso un sistema legislativo che tuteli i diritti umani, di contrastare qualsivoglia forma di "intolleranza".

Il significato è racchiuso nei concetti di reciprocità, armonia nella differenza e riconoscimento dell'identità complessa di persone, gruppi o Paesi: un popolo può definirsi tollerante nel caso in cui rispetti, accetti e stimi l'idea altrui, anziché reprimerla, odiarla, combatterla. Sono quattro i princìpi base:

  • individuazione (ognuno diviene consapevole delle differenti esperienze e caratteristiche degli altri);
  • riconoscimento (la curiosità sui differenti stili di vita, opinioni, atteggiamenti, idee degli altri);
  • incontro (l'ascolto attivo porta alla consapevolezza che i modi di vivere altrui hanno la stessa importanza del nostro);
  • scambio (la condivisione di pensieri, emozioni e atteggiamenti).

Piantare, nutrire e proteggere il seme della comprensione e del rispetto reciproci è importante perché vediamo ogni giorno come ingiustizie, violenze, discriminazioni ed emarginazioni sono forme di un’intolleranza che sopravvive negli anni. Alimentata dalla passività delle istituzioni e l’indifferenza delle persone. Bisogna educare alla tolleranza e sviluppare un pensiero critico e indipendente, che sia in grado di valorizzare la diversità come ricchezza per tutti e per un futuro condiviso. Questo è il messaggio che ci ricorda, ogni anno, la “Giornata Internazionale per la Tolleranza”.

I contenuti di questo articolo sono prodotti dallo sponsor in collaborazione con Agi