Scala: l'elogio dell'amore di Fidelio apre la stagione il 7/12
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Scala: l'elogio dell'amore di Fidelio apre la stagione il 7/12

Scala: l'elogio dell'amore di Fidelio apre la stagione il 7/12

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(AGI) - Milano, 25 nov. - Fidelio e' l'opera dell'elogiodell'amore fedele ma anche l'opera della liberta'. Con ilFidelio di Ludwig van Beethoven che va in scena il 7 dicembre2014 per la regia di Deborah Warner Daniel Barenboim si apre laStagione di Opera e Balletto 2014/2015 del Teatro alla Scala esi conclude un percorso scaligero di 9 anni (ma il primoconcerto di Barenboim alla Scala e' del 1970) iniziato propriocon Beethoven - la Sinfonia n. 9 - il 23 dicembre 2005. Lospettacolo e' firmato dalla regista britannica Deborah Warner,che dopo essersi imposta nella prosa grazie alla suacollaborazione con la Royal Shakespeare Company si e' dedicatacon sempre maggiore assiduita' all'opera realizzando tral'altro una produzione di Death in Venice di Britten che avevaconquistato il pubblico del Piermarini nel 2011. Scene ecostumi sono di Chloe Obolensky, allieva di Lila De Nobili estorica collaboratrice di Peter Brook, le luci di Jan Kalman. Il cast, capitanato da Anja Kampe (Leonore) e Klaus FlorianVogt (Florestan), comprende Falk Struckmann (Don Pizarro),Kwangchoul Youn (Rocco), Peter Mattei (Don Fernando), MojcaErdmann (Marzelline) e Florian Hoffmann (Jaquino). Fidelio, dicui quest'anno si festeggia il bicentenario della terzaversione, si inserisce perfettamente nel palinsesto "MilanoCuore d'Europa" promosso dal Comune di Milano: l'intreccio diumanita', affetti e aspirazione alla liberta' espresso daBeethoven e' davvero al centro del patrimonio culturale ecivile del nostro continente. Fidelio ha gestazione tormentatae tre edizioni principali (vedi oltre): quella che andra' inscena alla Scala sara' in massima parte l'ultima del 1814 con idialoghi di Treitschke, ma con uno sguardo rivolto alleversioni precedenti sia nella scelta dell'Ouverture sia nellacollocazione dei primi due brani, che seguira' l'edizione del1806, di cui Beethoven era evidentemente soddisfatto se ne fecestampare nel 1810 la versione per canto e pianoforte. Losguardo di Daniel Barenboim e Deborah Warner verso la versionedel 1806 (che Beethoven volle intitolare "Leonore, o il trionfodell'amor coniugale") nasce pero' soprattutto dalla volonta' diapprofondire l'aspetto umano e affettivo del dramma. "Le dueopere piu' famose del repertorio tedesco - spiega Barenboim -sono oggetto di malintesi interpretativi: di Tristano si parlacome di un'opera sull'amore mentre in realta' e' un'opera sullamorte. L'amore in Wagner e' piuttosto nel primo atto diWalkiria. Fidelio invece e' spesso letto esclusivamente comedramma politico, mentre e' la storia di una donna pronta atutto per salvare l'uomo che ama". Aggiunge Deborah Warner: "La ricerca della verita' nel buiodi una prigione, la scoperta dell'ingiustizia alla luce delsole e il potere dell'amore di vincere tutto: Fidelio e' fattodi questo. Non credo che al centro ci sia l'idea dellaliberta', credo che ci sia assolutamente l'idea dell'amore". Aparte la grande ouverture, ricorda Barenboim, l'orchestra diFidelio e' mozartiana. Uno dei problemi esecutivi risiede nelfatto che storicamente la parte di Leonore sia stata sostenutada cantanti wagneriani, dalla vocalita' troppo pesante per lascrittura. La Warner ha lavorato con particolare intensita' sulrapporto tra parti cantate e parti parlate: "i dialoghi sonocomici e scialbi se trattati con superficialita', umani etoccanti se resi con cura". Per la sua unica opera, Beethovensceglie la forma del Singspiel: una struttura di teatromusicale che alterna brani cantati e parlati. Fidelio, e' operadi costante se non frequente rappresentazione alla Scala ed e',per tradizione e per necessita', appannaggio dei piu' grandiMaestri. Il debutto avviene solo nel primo centenario dellamorte di Beethoven, nel 1927. Nel 1952 Herbert von Karajan e'direttore e regista della prima produzione scaligera intedesco. Fidelio resta assente dalla Scala fino al 1990, quandoLorin Maazel dirige Jeanine Altmeier e Thomas Moser nellospettacolo di Giorgio Strehler; ancora Thomas Moser, accanto aWaltraud Meier, e' protagonista nove anni piu' tardidell'inaugurazione di stagione diretta da Riccardo Muti con laregia di Werner Herzog. L'ultima apparizione del titolo nellasala del Piermarini e' un'esecuzione in forma di concertorealizzata dai complessi della Wiener Staatsoper diretti daFranz Welser-Most il 9 settembre 2011 con Nina Stemme e PeterSeiffert. (AGI).
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