Sagre: a Montenero Sabino si festeggiano i maccheroni a fezze
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Sagre: a Montenero Sabino si festeggiano i maccheroni a fezze

Sagre: a Montenero Sabino si festeggiano i maccheroni a fezze

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(AGI) - Roma, 17 lug. - Acqua, uova e farina: ingredientisemplici e genuini, come i valori che caratterizzano la culturacontadina della bassa Sabina. Prodotti che, sapientementelavorati dalle mani esperte delle massaie, danno vita a unpiatto dal sapore unico, i "maccheroni a fezze". Sabato 19luglio il pittoresco borgo di Montenero Sabino celebra questaspecialita' insieme ad altre ricette tipiche di questo trattodel reatino, per la 14esima edizione di una Sagra nella qualelo spettacolo e il piacere del palato sono assicurati. Daqueste parti la ricetta originale dei "maccheroni a fezze" sitramanda di madre in figlia da tantissimi anni: l'impasto vienea lungo lavorato e quindi trasformato in un unico, lungo filodi pasta; poi viene raccolto nella fatidica matassa (dal nomedialettale di fezza) e successivamente cotto e condito con sugodi carni miste o con un pesto a base di olio extravergine,aglio (crudo e intero) e maggiorana. Dalle 19 in poi, nellapiazza centrale del paese si potranno gustare i "maccheroni afezze" insieme ad altri piatti della tradizione come il dolcetipico della festa, la "ciambella all'anice di Montenero", iltutto accompagnato dall'ottimo vino locale e dagli spettacolidi musica dal vivo. In occasione della Sagra sara' ancheorganizzata una mostra di pittura nel cortile del CastelloOrsini, e si potranno visitare gli spazi interni della roccamedievale, ammirando il suggestivo panorama sul paese e sullecampagne che lo circondano. Situato su un costone dei MontiSabini e racchiuso tra i torrenti Riella e Petraro, l'abitatodi Montenero Sabino ha la tipica struttura a spina di pesce,con una doppia fila di case intervallate da angusti vicoli edisposte ai lati di un'unica strada, l'attuale Via Roma, checollega le due estremita' del borgo, la Chiesa parrocchiale inbasso e la poderosa mole del Castello in alto. La Chiesadedicata al Patrono del paese, San Cataldo Vescovo, furistrutturata nel 1735 ma conserva ancora tracce dellastruttura medievale; al suo interno si possono ammirare glisplendidi stucchi, gli affreschi barocchi e la statua dellaMadonna, una scultura lignea del '800 a cui gli abitanti diMontenero diedero il nome di "Madonna della Maternita'" per ledolci sembianze del volto. I piu' antichi documenti provenientidall'Abbazia di Farfa, in cui viene menzionato il CastrumMontis Nigri, risalgono al 1023; il nome Montenero sembra possaderivare dalla presenza della pietra focaia in questoterritorio, ma anche dai folti e oscuri boschi che locircondano. Gia', un'altra caratteristica di questo borgo e'quella di essere immerso in un paesaggio dal sapore antico, incui la presenza dell'uomo non e' invadente e dove si puo'godere del benessere che donano ettari e ettari di montagnericoperte di lecci e querce. (AGI) Eli
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