Roma Cinema: Gianni Amelio, alunni anni '50 come immigrati di oggi
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Roma Cinema: Gianni Amelio, alunni anni '50 come immigrati di oggi

Roma Cinema: Gianni Amelio, alunni anni '50 come immigrati di oggi

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(AGI) - Roma, 20 ott. - La scuola italiana e' cambiata molto inun secolo, passando attraverso i vari momenti di crescita delnostro Paese. Gianni Amelio ha presentato ieri sera alla Festadel Cinema di Roma, con proiezione in anteprima mondiale inSala Petrassi (e oggi replica alla Casa del Cinema alle 17.30),il documentario 'Registro di classe - libro primo 1900-1960',una pellicola realizzata insieme alla sua montatrice CaciliaPagliarani utilizzando materiale dell'Archivio storicodell'Istituto Luce, delle teche Rai e del Miur. "Inizialmentevolevo fare un film - racconta il regista - ma poi ho fattoquello che viene chiamato oggi 'film d'archivio', realizzandouna ricerca sui filmati di repertorio. Abbiamo avutodifficolta' nello scovare all'interno di questi tesori le coseche andavano dette in un arco di tempo che si e' rivelatobreve. E cosi' abbiamo deciso di fare due puntate. La seconda,chiamata 'Registro di classe - libro secondo' sara' pronta il30 novembre. Poi probabilmente ne faremo una terza...". SecondoAmelio, la scuola dei primi anni '50, quando l'analfabetismoera altissimo e gran parte degli studenti parlavano solo ildialetto, ricorda in qualche modo quella di oggi. "La scuola aigiorni nostri e' diversa nella forma, ma nella sostanza haproblemi analoghi a quella di allora - spiega il regista -. Ladifficolta' che avevano i bambini ad apprendere una linguastraniera, l'italiano, per loro che parlavano solo indialetto, e' analoga a quella che hanno oggi i tanti figli diimmigrati. Basti pensare che oggi il 30% degli studenti e'extracomunitario". Amelio parla anche della ricerca delconsenso attraverso la propaganda. Nel suo documentario, ilregista mostra la scuola ai tempi del fascismo, quando lapropaganda cinematografica faceva credere che figli diindustriali e figli di contadini avessero stesse opportunita'."Era un'immagine di facciata - dice - non era certo vero chedurante il fascismo tutti gli studenti fossero uguali e tuttifossero premiati per il merito. Era pura propaganda, cosi' comelo era negli anni '60 quando si faceva credere che un figlio dicontadino poteva diventare avvocato. Nei filmati di Stato sichiedeva: ce la fara'? Beh - conclude - sappiamo bene larisposta". Lo scopo dichiarato di 'Registro di classe - libroprimo', documentario che prossimamente sara' proiettato per duegiorni in collaborazione tra Istituto Luce-Cinecitta' e il Miure poi avra' una diffusione in Dvd, e' anche quello di"raccontare il passato per risvegliare l'attenzione sui giorninostri, perche' certe discriminazioni non muoiono mai macambiano faccia e i problemi si ripresentano sotto altreforme". .
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